A Modena effettuato il primo trapianto di fegato robotico da donatore vivente.
L’intervento effettuato a Modena ha visto l’adozione di una tecnica completamente robotica, limitando le incisioni chirurgiche a piccoli tagli cutanei. Questo approccio consente non solo di ridurre il dolore post-operatorio, ma anche di accelerare i tempi di recupero. “Le operazioni come queste sono elevate dalla capacità del robot di ingrandire il campo operatorio, consentendo una precisione chirurgica senza precedenti, simile a quella ottenuta tramite un microscopio,” ha evidenziato Di Benedetto. “Inoltre, la riduzione del tremore fisiologico migliora notevolmente le suture chirurgiche.”
“Il Policlinico di Modena celebra questo significativo traguardo nella chirurgia dei trapianti,” ha commentato il direttore Baldino. “Desidero congratularmi con tutto il team del professor Di Benedetto. Ogni donazione di organi è un atto di generosità che, nel caso di trapianti da vivente, acquisisce un significato ancor più profondo. La ricerca di procedure sempre più minimamente invasive rappresenta non solo un progresso tecnologico, ma un dovere etico.”
Il Centro Trapianti di Modena, attivo dal 2000, ha realizzato oltre 1.500 trapianti di fegato e, dal novembre 2019, ha esteso la propria specializzazione ai trapianti di rene. La chirurgia diretta da Di Benedetto ha integrato tecnologie robotiche anche in questo ambito, sia per il prelievo di rene da donatore vivente che per il trapianto stesso.
