Accordo CREA-CIMMYT: potenziare le filiere cerealicole nazionali per una maggiore sostenibilità.

Accordo CREA-CIMMYT: potenziare le filiere cerealicole nazionali per una maggiore sostenibilità.

Accordo CREA-CIMMYT: potenziare le filiere cerealicole nazionali per una maggiore sostenibilità.

Roma: Accordo Strategico tra CREA e CIMMYT per Innovare la Filiera Cerealicola

In un importante passo verso l’innovazione agricola, è stato firmato a Roma un Memorandum di Intesa tra il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) e il CIMMYT (Centro Internazionale di Miglioramento del Mais e del Grano). Questo accordo mira a unire le forze per lo sviluppo di nuove cultivar di frumento, al fine di migliorare la produttività e la resilienza dei cereali, alimento essenziale per l’umanità. La firma è avvenuta alla presenza di Andrea Rocchi, presidente del CREA, che ha sottolineato l’importanza di sfruttare le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e dall’avanzamento delle conoscenze scientifiche.

Unione di Forze: CREA e CIMMYT al Servizio dell’Agricoltura Globale

Il presidente Rocchi ha dichiarato: “La collaborazione con CIMMYT, erede del grande patrimonio di Strampelli e Borlaug, ci permette di lavorare insieme per creare cereali sempre più produttivi e capaci di adattarsi alle sfide del cambiamento climatico.” Karim Ammar, Responsabile del programma del grano duro del CIMMYT, ha aggiunto che questa partnership valorizza l’esperienza globale in varietà resilienti, combinandola con la tradizione italiana nella produzione di pasta, nota per alti standard qualitativi.

Il CIMMYT si distingue come leader mondiale nella ricerca su mais e frumento. Parte dell’organizzazione internazionale CGIAR (Consultative Group for International Agricultural Research), il centro è anche l’erede del Premio Nobel per la Pace, Norman Borlaug, riconosciuto per la sua opera durante la “Rivoluzione Verde”. La banca del germoplasma del CIMMYT è la più significativa a livello planetario, e la sua missione include la condivisione di materiali genetici avanzati non solo con i Paesi in via di sviluppo, ma anche con nazioni come l’Italia.

Le varietà di grano duro coltivate in Italia derivano in buona parte dal materiale genetico del CIMMYT, il che evidenzia l’importanza della collaborazione internazionale nella ricerca agricola. Il CREA, attraverso il suo centro per la Cerealicoltura e le Colture Industriali, rappresenta il cuore delle attività di ricerca italiana nel campo del grano duro, ereditando una tradizione che affonda le radici nel genio di Nazareno Strampelli. Il celebre grano “Senatore Cappelli”, originario di Foggia, ha avuto un impatto rivoluzionario sull’agricoltura italiana del Novecento, rappresentando il DNA del 80% delle varietà di grano duro coltivate nel mondo.

I Pilastri Strategici dell’Accordo

L’accordo firmato tra CREA e CIMMYT si fonda su quattro pilastri strategici fondamentali: lo sviluppo di nuove varietà, l’interscambio tecnologico e metodologico, la condivisione di dati e risorse, e la formazione e mobilità dei ricercatori. La nota ufficiale sottolinea che “il materiale genetico d’eccellenza del CIMMYT, già adattato a climi caldi e aridi, si unirà all’esperienza del CREA nella selezione di varietà che rispondano alle esigenze dell’ambiente mediterraneo e alla qualità attesa dall’industria pastaia italiana.”

Per raggiungere tali obiettivi, verrà garantito un accesso reciproco ai protocolli innovativi per la selezione assistita da marcatori, la selezione genomica e tecnologie agronomiche sostenibili come l’agricoltura conservativa e la gestione efficiente delle risorse idriche e nutritive. Si prevede anche un potenziamento dello scambio di linee genetiche promettenti, permettendo ai ricercatori italiani di accedere a una diversità genetica molto più ampia per i loro programmi di miglioramento genetico.

Infine, un “ponte” permanente sarà istituito tra Italia e Messico per agevolare la mobilità di ricercatori, dottorandi e tecnici, favorendo l’aggiornamento continuo delle competenze. Questo sforzo mira a formare una nuova generazione di genetisti italiani con un profilo internazionale.

Questo accordo non solo rappresenta un’importante opportunità per il settore agricolo, ma potrebbe avere anche un impatto significativo sul sistema alimentare globale, garantendo la sicurezza alimentare e rispondendo alle sfide del cambiamento climatico.

Fonti ufficiali: CREA, CIMMYT, CGIAR.

– Foto Pexels –

Non perderti tutte le notizie di Food su Blog.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *