Agropef: PMI all’avanguardia nell’innovazione sostenibile per un futuro più verde.
Innovazione Sostenibile per le PMI: Presentato il Progetto Agropef a Palermo
PALERMO (ITALPRESS) – Le piccole e medie imprese (PMI) stanno attraversando una fase cruciale: non solo come recipienti passivi di innovazione, ma come attori protagonisti nei processi di sviluppo sostenibile e territoriale. Questo è l’obiettivo del progetto Agropef, ideato dal Centro di Sostenibilità e Transizione Ecologica (CSTE) dell’Università di Palermo. I risultati sono stati rivelati durante un convegno tenutosi nell’Aula Capitò del Dipartimento di Ingegneria, alla presenza del Direttore del CSTE, Maurizio Cellura.
Il progetto Agropef, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, si concentra sui poli scientifici del Mezzogiorno. La sua missione è fornire supporto alle PMI nella misurazione e gestione dell’impronta ambientale dei propri prodotti, migliorandone così l’efficienza e la competitività. L’obiettivo è quello di elevare le PMI a protagoniste di uno sviluppo che integri innovazione, sostenibilità ambientale e valorizzazione del territorio, creando un circolo virtuoso che possa beneficiare l’intera comunità.
Superare le Barriere dell’Adozione Ambientale
Secondo Maurizio Cellura, il fulcro del progetto è aiutare le PMI a superare le barriere nell’adozione di strumenti e certificazioni ambientali, in particolare l’impronta ambientale di prodotto. “L’utilizzo di questi strumenti è fondamentale, in quanto permette alle PMI di accedere a un mercato sempre più sensibile alle questioni ambientali. Si tratta di una straordinaria opportunità per le PMI”, ha affermato Cellura.
Il progetto ha nascosto anche delle sfide legate alla struttura organizzativa delle PMI e alla loro capacità di rispondere alle sfide del mercato. “Assistiamo spesso a una mancanza di conoscenza sulle prestazioni delle imprese e sulle strategie necessarie per migliorarle. Partendo da questo, abbiamo analizzato il contesto del Mezzogiorno per identificare eventuali ostacoli”, ha proseguito il Direttore del CSTE. Questi ostacoli possono includere la scarsità di risorse per la formazione e l’accesso a competenze specialistiche. Il progetto si propone di ridurre tali frizioni, incoraggiando le PMI a investire in innovazione e sostenibilità.
Il progetto Agropef è stato applicato a due casi emblematici del Sud Italia: un pastificio e una rinomata azienda vitivinicola, Primeluci e Donnafugata. “Abbiamo testato la metodologia su queste realtà significative per le loro provenienze e tradizioni. I risultati ottenuti sono incoraggianti e ci auguriamo di poter estendere questo modello in futuro”, ha aggiunto Cellura.
Un aspetto chiave del progetto è l’opportunità di accesso a mercati precedentemente inaccessibili. Le PMI, dotate di un marchio riconosciuto in tutta Europa, possono entrare in contatto con consumatori sempre più consapevoli dell’importanza della sostenibilità. “L’impronta ambientale di prodotto è un segnale che i consumatori sanno riconoscere; ciò rappresenta un valore aggiunto notevole”, ha dichiarato Cellura. Inoltre, la valorizzazione delle peculiarità territoriali, supportata dall’esperienza di iniziative come Med Green in Italy, aggiunge valore al marchio italiano, unendo qualità e sostenibilità in un’offerta complessiva che può competere a livello internazionale.
È imperativo, secondo il CSTE, che questi strumenti di misurazione e certificazione si diffondano anche tra le microimprese. Ciò non solo favorirebbe una maggiore consapevolezza ambientale, ma incoraggerebbe anche una cultura della sostenibilità a livello più ampio. L’idea è che una rete di PMI ben informate e preparate possa contribuire a una transizione ecologica più rapida e profonda, beneficiando non solo l’economia locale ma anche il mondo intero.
In conclusione, il progetto Agropef rappresenta un passo significativo verso la costruzione di un ecosistema imprenditoriale in grado di affrontare le sfide ambientali attuali. Attraverso il sostegno alle PMI e la promozione di pratiche sostenibili, si può ritenere che l’Università di Palermo e il suo CSTE stiano tracciando una strada promettente per il futuro.
Per ulteriori informazioni sulle iniziative e i risultati del progetto Agropef, visitare il sito ufficiale dell’Università di Palermo.
(ITALPRESS).
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