Ambasciata del Marocco: garantita la protezione dei cani randagi nel paese.

Ambasciata del Marocco: garantita la protezione dei cani randagi nel paese.

Marocco Diffida le Accuse di Maltrattamento di Cani Randagi ROMA (ITALPRESS) – L’ambasciata del...

Marocco Diffida le Accuse di Maltrattamento di Cani Randagi

ROMA (ITALPRESS) – L’ambasciata del Regno del Marocco in Italia ha pubblicato una dichiarazione per rispondere alle recenti accuse infondate riguardo presunti maltrattamenti di cani randagi nel paese nordafricano. Queste accuse, che includono affermazioni di abbattimenti e avvelenamenti, sono state considerate dall’ambasciata come tentativi di danneggiare l’immagine del Marocco, un luogo che ospita ogni anno milioni di turisti.

Nel comunicato, l’ambasciata ha ribadito il suo impegno per il benessere degli animali e ha categoricamente respinto qualsiasi insinuazione di complicità o tolleranza nei confronti del maltrattamento di animali, in particolare dei cani randagi. Ha sottolineato l’importanza di un approccio informato e lungimirante per garantire la salute degli animali e della comunità.

Strategie Nazionali per il Benessere Animale

Fin dalla metà degli anni 2000, il Marocco ha avviato diverse misure per affrontare in modo sostenibile e etico la questione dei cani randagi. Queste iniziative si concentrano non solo sul benessere animale, ma anche sulla salute pubblica. Adottando una strategia nazionale basata sul metodo TNR (trap-neuter-release), il governo ha stabilito un protocollo per il trattamento dei cani randagi.

Il metodo TNR prevede la cattura dei cani randagi, seguita da sterilizzazione, vaccinazione e cura veterinaria prima del loro rilascio nel loro habitat originario. Questo approccio ha dimostrato di essere efficace nel ridurre la popolazione animale in modo umano e responsabile.

Nel 2023, il Marocco ha accelerato l’implementazione di queste misure con l’apertura di nuove strutture per ospitare gli animali catturati. Entro la fine del 2025, sono previste la creazione di cinque nuovi rifugi intercomunali in grandi città, con l’intenzione di estendere la rete a una decina di altre città. Questo progetto rappresenta un investimento significativo di circa 24 milioni di dollari, sostenuto anche dalle autorità locali.

Inoltre, sono state avviate campagne di sensibilizzazione nelle scuole, promosse dal Ministero della Salute e dall’ONSSA (Ufficio Nazionale della Sicurezza Sanitaria degli Alimenti), per educare le giovani generazioni all’importanza del benessere animale.

Un’altra iniziativa significativa è rappresentata dal progetto di legge sulla protezione degli animali randagi, adottato dal Consiglio del Governo il 10 luglio 2025 e attualmente in discussione presso il Parlamento. Questo progetto mira a trovare un equilibrio tra la protezione degli animali e la sicurezza dei cittadini, affrontando il tema con serietà e responsabilità.

Collaborazioni e Prospettive Future

Il sistema giuridico marocchino prevede misure legali rigorose per affrontare il maltrattamento degli animali. I tribunali emettono regolarmente sentenze su casi di maltrattamento e sulle responsabilità legate ad aggressioni canine, dimostrando l’impegno del paese nella lotta contro questi fenomeni. Le autorità sono aperte a collaborazioni con esperti e organizzazioni dedicate al benessere animale, sia a livello nazionale che internazionale.

La posizione del Marocco si fonda su un quadro giuridico robusto, e il paese continua a impegnarsi per il miglioramento delle condizioni degli animali, seguendo le best practice internazionali in materia di welfare. La collaborazione con esperti e associazioni non profit è fondamentale per garantire una gestione efficace della situazione dei cani randagi e aumentare la consapevolezza della popolazione sulla loro protezione.

La comunità internazionale è invitata a prendere parte a queste discussioni e a contribuire a difendere i diritti degli animali e la salute pubblica. Le autorità marocchine si mostrano disponibili a dialogo e cooperazione per affrontare questa problematica con determinazione e responsabilità.

Per ulteriori informazioni, è possibile consultare fonti ufficiali come il Ministero della Salute marocchino e l’ONSSA.

(ITALPRESS)

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