Appaltatori del Pentagono vogliono limitare il diritto alla riparazione militare.
I dettagli proposti rispecchiano quanto delineato dai rappresentanti Mike Rogers (R-AL) e Adam Smith (D-WA), presidenti della Commissione per i Servizi Armati della Camera, nel loro SPEED Act, il quale richiede al DoD di negoziare “soluzioni di dati come servizio per facilitare l’accesso” agli strumenti di riparazione e alle informazioni necessarie.
Eric Fanning, presidente e CEO dell’Associazione delle Industrie Aerospaziali (AIA), un gruppo di pressione a sostegno delle aziende produttrici di aeromobili, ha sostenuto in un editoriale di novembre che la disposizione sul diritto alla riparazione sarebbe dannosa per i contraenti, costringendoli a “cedere la propria proprietà intellettuale”. Secondo quanto riportato in precedenza da Roll Call, i contraenti della difesa rappresentati da gruppi come NDIA e AIA sono pesi massimi nel lobbying. Rossman fa notare che il rappresentante Rogers ha ricevuto oltre 535.000 dollari dall’industria della difesa nel 2024, mentre il rappresentante Smith ha ottenuto più di 310.550 dollari.
Con il dibattito in corso, la versione finale della NDAA è prevista per essere rilasciata all’inizio della prossima settimana. Questo sviluppo potrebbe avere ripercussioni significative sull’industria della difesa e sui diritti delle forze armate di gestire autonomamente le proprie attrezzature.
