Arresti in Calabria: cinque persone coinvolte in corruzione legata alle scommesse sul calcio.
Uno degli elementi chiave del sistema di frode era la concessione di rigori, frequentemente inesistenti, che alteravano decisamente l’andamento delle partite. Inoltre, l’arbitro favoriva una delle squadre espellendo giocatori avversari senza alcuna giustificazione valida, rendendo il risultato finale lontano dall’esito naturale della competizione. Gli altri membri dell’associazione, grazie a queste manovre, scommettevano ingenti somme di denaro, ottenendo profitti elevati.
L’associazione era sostenuta economicamente da due imprenditori toscani, padre e figlio, titolari di un’agenzia di scommesse a Sesto Fiorentino, anch’essi arrestati. L’attività di raccolta scommesse situata in Toscana veniva utilizzata per canalizzare le giocate su partite influenzate, evidenziando un legame tra le frodi e il business delle scommesse illegali. Ultimi sviluppi delle indagini hanno rivelato l’utilizzo di provider di scommesse esteri non autorizzati, consigliando un tentativo di mascherare i flussi di denaro sospetti.
La gravità della situazione ha attirato l’attenzione non solo delle autorità locali, ma anche di organismi nazionali e internazionali competenti nel monitoraggio delle attività sportive e commerciali. Le indagini, che continuano a rivelare ulteriori informazioni, sottolineano l’urgenza di una riforma nel controllo delle scommesse e nella gestione arbitrale all’interno delle categorie giovanili.
