Aumentano le malattie infiammatorie croniche intestinali

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A Milano, in Italia, e nel mondo ci sono circa 250.000 persone che convivono con malattie infiammatorie croniche intestinali, note come MlCI. Queste malattie incidono su sette milioni di persone in tutto il mondo, e si stima che ci siano circa 10-15 nuovi casi su 100.000 abitanti ogni anno. Negli ultimi 10 anni, le diagnosi di nuovi casi di MICI sono aumentate di circa 20 volte, e si prevede un ulteriore aumento in futuro.

Le principali malattie infiammatorie croniche intestinali sono la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Entrambe hanno un andamento cronico recidivante, con periodi in cui i sintomi sono assenti e periodi in cui i sintomi ritornano. La malattia di Crohn viene spesso diagnosticata tra i venti e i trent’anni e si manifesta con sintomi come diarrea persistente, dolore addominale, perdita di appetito e peso. La colite ulcerosa colpisce l’intestino crasso, iniziando dal retto e estendendosi a una parte o all’intero colon.

Silvio Danese, direttore dell’Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e professore di Gastroenterologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, ha affrontato questi temi in un’intervista per il programma tv Medicina Top dell’agenzia di stampa Italpress. Egli ha sottolineato che la rettocolite ulcerosa è considerata una delle “cenerentole” delle malattie infiammatorie croniche intestinali, mentre il morbo di Crohn è più pittoresco. La rettocolite ulcerosa ha un impatto significativo sui pazienti, e Danese ha evidenziato che i numeri delle diagnosi sono in aumento.

Danese ha citato le irregolarità intestinali come campanelli d’allarme, sottolineando l’importanza di prestare attenzione a sintomi come presenza di sangue nelle feci. Ha consigliato di non considerare banali sintomi come emorroidi, ma di consultare un gastroenterologo e sottoporsi a esami endoscopici.

Parlando delle ultime terapie disponibili, Danese ha evidenziato che ci sono state significative innovazioni nel campo medico. Ha parlato di una serie di farmaci innovativi che possono cambiare la malattia e favorire la cicatrizzazione dell’intestino.

Il professor Danese ha anche affrontato il tema della connessione tra l’apparato digerente e il cervello. Ha sottolineato che l’intestino è il secondo organo più innervato dopo il cervello e che ci sono molte interazioni tra quello che percepiamo a livello mentale e ciò che avvertiamo a livello digerente. Ha evidenziato che lo stress può influenzare l’intestino in modi diversi.

Infine, Danese ha parlato dell’importanza di uno stile di vita corretto per prevenire problemi intestinali. Ha enfatizzato l’importanza di mangiare lentamente, essere consapevoli di ciò che si mangia e masticare bene. Ha anche sottolineato che i cibi ultra processati, gli eccessi di zucchero e il junk food possono alterare la flora intestinale e aumentare il rischio di patologie come il tumore del colon. Ha consigliato di eliminare o ridurre al minimo i cibi ultra processati e di bere molta acqua. Ha anche consigliato di praticare attività fisica regolarmente, anche solo una passeggiata, per favorire il buon funzionamento dell’apparato digerente.

In conclusione, Danese ha sottolineato che studi scientifici dimostrano che l’attività fisica regolare può migliorare la regolarità intestinale.

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