Automotive UE: Necessarie decisioni chiare e tempestive per un futuro sostenibile.
UNRAE Lancia un Appello per la Chiarezza Normativa nel Settore Automotive
Roma, 16 dicembre 2025 – Durante la Conferenza Stampa di fine anno tenutasi presso Villa Blanc, la UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) ha presentato un appello urgente per una maggiore chiarezza normativa nel settore automotive. Questo evento segna un momento cruciale per il comparto, influenzato dalle crisi geopolitiche e macroeconomiche che stanno cambiando profondamente le dinamiche consolidate nel settore.
Il Presidente di UNRAE, Roberto Pietrantonio, ha sottolineato l’importanza di un intervento da parte della Commissione Europea, che sta per annunciare un nuovo pacchetto legislativo per l’automotive. Tra i temi chiave del pacchetto ci sono la revisione degli standard sulle emissioni di CO2, la strategia europea sulle batterie e misure per facilitare la transizione green delle flotte aziendali. Il Presidente ha evidenziato la necessità di misure che siano pragmatiche e sostenibili, piuttosto che punitive.
Le Proposte di UNRAE per una Transizione Sostenibile
UNRAE ha proposto un modello normativo articolato in “tre corsie”, differenziando le politiche per auto, veicoli commerciali leggeri e pesanti. Questo approccio cerca di riconoscere la complessità della transizione energetica e di facilitare il passaggio verso veicoli più piccoli, efficienti e accessibili alla popolazione e alle imprese. Pietrantonio ha criticato gli obiettivi europei attuali, sottolineando che sono stati stabiliti senza un adeguato supporto normativo e finanziario.
“Negli ultimi anni, l’Europa ha imposto target ambiziosi senza investire nei vitali ‘fattori abilitanti’. Mancanza di ascolto e lacune normative hanno messo sotto pressione le aziende e i cittadini, creando aspettative irrealistiche,” ha dichiarato Pietrantonio. La necessità di un dialogo approfondito e basato sui dati emerge come cruciale per affrontare le sfide legate alla decarbonizzazione.
UNRAE si oppone fermamente all’introduzione di un target minimo del 70% “Made in Europe” per incentivare la domanda, avvertendo che una misura del genere potrebbe nuocere alla competitività del settore auto europeo. “La competitività si costruisce attraverso l’apertura, non alzando muri. Una misura protezionistica colpirebbe i consumatori e rallenterebbe la transizione,” ha affermato Pietrantonio.
L’argomento della riforma fiscale nel settore automotive è stato delineato come un potenziale “moltiplicatore di crescita”. Secondo UNRAE, una revisione della fiscalità sulle auto aziendali allineata alle migliori pratiche europee potrebbe portare a un incremento della diffusione di veicoli green. Il governo italiano ha già stanziato 923,4 milioni di euro per i veicoli a basse emissioni nel 2024-2025, ma si è osservato che si potrebbero ottenere risultati migliori con spese significativamente inferiori.
L’analisi del mercato rivela che, con piccoli aggiustamenti alla deducibilità delle auto aziendali, l’Italia potrebbe incentivare oltre 100.000 autovetture green, generando un circolo virtuoso di rinnovo del parco circolante. “Un approccio come questo beneficerebbe non solo l’ambiente, ma anche la sicurezza stradale e le imprese,” conclude Pietrantonio.
Le Prospettive del Settore Automotive
Secondo le previsioni di UNRAE, il mercato automotive europeo potrebbe confermare un trend positivo nel 2025, ma l’Italia si trova in una posizione di stagnazione. Il volume delle immatricolazioni è previsto a 1,520-1,525 milioni di auto nel 2025, evidenziando una continua difficoltà a raggiungere livelli pre-pandemia, ben 400.000 unità in meno rispetto al 2019.
Un’analisi delle auto aziendali rivela un’impronta più bassa rispetto ai principali mercati europei, con solo il 46,8% che fa uso delle auto aziendali. Le auto ricaricabili in Italia rappresentano solo l’11,3% del totale, un dato sorprendentemente inferiore rispetto alla Germania e al Regno Unito. La questione delle infrastrutture di ricarica è altrettanto critica; l’Italia attualmente occupa una posizione di svantaggio con 13,6 punti di ricarica per 100 km, un dato ben al di sotto della media europea.
Per affrontare queste problematiche, UNRAE ha avviato collaborazioni con le associazioni di settore e ha invitato le istituzioni a considerare un piano industriale europeo più robusto e mirato a stimolare l’innovazione nel comparto automotive. Ciò richiede investimenti strategici, in grado di accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e competitiva.
Siti ufficiali come UNRAE, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Commissione Europea forniscono ulteriori dettagli e aggiornamenti riguardanti le misure e le politiche in discussione per il settore automotive.
La necessità di un dialogo costruttivo tra le parti interessate è fondamentale affinché il settore possa affrontare efficacemente le sfide festive e future, determinando un futuro più sostenibile e prospero per l’industria automotive in Italia e in Europa.
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