Banche, a novembre crescono prestiti a famiglie e imprese: dati in aumento
A novembre 2025, i prestiti a imprese e famiglie in Italia sono aumentati dell’1,9% su base annua, confermando una crescita costante da diversi mesi. La raccolta indiretta e diretta presso le banche ha registrato incrementi rilevanti, con un aumento dei depositi e delle obbligazioni. I tassi d’interesse medi sui nuovi prestiti per abitazioni e imprese sono calati rispetto all’inizio dell’anno, rimanendo comunque elevati rispetto al periodo pre-rialzi BCE. I crediti deteriorati netti continuano a diminuire, attestandosi all’1,41% dei crediti totali, evidenziando un miglioramento rispetto agli anni precedenti.
Prestiti, tassi e raccolta bancaria: l’andamento nel contesto economico di novembre 2025
A novembre 2025, i prestiti concessi a imprese e famiglie hanno registrato una crescita annua dell’1,9%, superando il dato di ottobre che si attestava all’1,7%. Le famiglie hanno evidenziato un incremento del 2,2%, mentre le imprese del 1,2%. Questo andamento segna per le famiglie l’undicesimo mese consecutivo di aumento dei finanziamenti e per le imprese il quinto mese di crescita continua. Questi dati emergono dal rapporto mensile dell’ABI, che sottolinea la persistenza di una dinamica positiva nel credito bancario nonostante le pressioni derivanti dall’attuale crisi economica.
Nel periodo compreso tra ottobre 2024 e ottobre 2025, la raccolta indiretta, costituita dagli investimenti in titoli custoditi presso le banche, ha visto un incremento complessivo di 98,6 miliardi di euro. Di questi, 30,8 miliardi sono stati apportati dalle famiglie, 18,9 miliardi dalle imprese e il resto da altri settori quali le imprese finanziarie, le assicurazioni e la pubblica amministrazione. Parallelamente, la raccolta diretta, composta da depositi da clientela residente e obbligazioni, ha segnato a novembre un aumento del 2,4% su base annua, confermando la crescita iniziata nel 2024. I depositi, nelle varie forme, hanno mantenuto un ritmo di crescita simile, mentre la raccolta tramite obbligazioni a medio e lungo termine è aumentata del 2,5%.
Per quanto riguarda i tassi di interesse, a novembre 2025 quello medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni è sceso al 3,30%, mentre il tasso medio sui finanziamenti alle imprese è calato al 3,44%. Il tasso medio complessivo sui prestiti è rimasto stabile al 3,96%. I tassi applicati ai nuovi depositi a durata prestabilita si sono attestati al 2,14%, superiori rispetto alla media dell’area euro. Rispetto a giugno 2022, periodo antecedente ai rialzi dei tassi BCE, si osserva un aumento significativo di oltre 180 punti base. Anche i rendimenti delle obbligazioni bancarie a tasso fisso hanno subito un rialzo, salendo al 2,42%.
A ottobre 2025, i crediti deteriorati netti sono scesi a 29,4 miliardi di euro, mostrando un miglioramento rispetto ai 30,1 miliardi di giugno 2025 e ai 31,3 miliardi di fine 2024. Questi valori risultano notevolmente inferiori rispetto al picco massimo di 196,3 miliardi toccato nel 2015. La quota dei crediti deteriorati sul totale dei crediti è diminuita all’1,41%, confermando un trend positivo di riduzione del rischio nel sistema bancario rispetto ai livelli precedenti.
Andamento dei prestiti, tassi di interesse e crediti deteriorati nel 2025
Nel corso del novembre 2025, i prestiti erogati a imprese e famiglie hanno mostrato un incremento dell’1,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, superando la crescita dell’1,7% registrata a ottobre. Per le famiglie questo segna l’undicesimo mese consecutivo di aumenti, mentre per le imprese si tratta del quinto mese consecutivo di crescita nei finanziamenti. Questi dati emergono dal report mensile dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), che sottolinea una dinamica positiva nel sostegno creditizio nonostante le difficoltà economiche legate all’aumento del costo della vita.
La raccolta indiretta, ovvero gli investimenti in titoli detenuti presso le banche, è aumentata di 98,6 miliardi tra ottobre 2024 e ottobre 2025. Di questa somma, 30,8 miliardi provengono dalle famiglie e 18,9 miliardi dalle imprese, mentre la restante quota è attribuibile ad altri settori come imprese finanziarie, assicurazioni e pubblica amministrazione. La raccolta diretta, comprendente depositi e obbligazioni, è cresciuta del 2,4% su base annua a novembre 2025, continuando la traiettoria positiva iniziata all’inizio del 2024.
Per quanto riguarda i tassi di interesse, il tasso medio sui nuovi prestiti per l’acquisto di abitazioni è sceso leggermente al 3,30%, mentre quello applicato ai finanziamenti alle imprese si è attestato al 3,44%. Il tasso medio complessivo dei prestiti è rimasto stabile al 3,96%. I nuovi depositi a durata prestabilita vantano un tasso medio del 2,14%, superiore alla media dell’area euro, riflettendo un aumento significativo rispetto ai valori antecedenti al ciclo di rialzi della BCE. Il margine (spread) tra tassi dei prestiti e tassi di raccolta si è mantenuto a 198 punti base.
A ottobre 2025 i crediti deteriorati netti, comprendenti sofferenze e inadempienze probabili, si sono attestati a 29,4 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai 30,1 miliardi registrati a giugno dello stesso anno. Tale cifra rappresenta solo l’1,41% dei crediti totali, un valore molto inferiore rispetto al picco di 196,3 miliardi raggiunto nel 2015, quando il rapporto superava il 9%. Questo andamento riflette un miglioramento complessivo nella gestione e nel recupero del credito da parte degli istituti bancari italiani.
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