Bankitalia: A ottobre il debito pubblico sale a 3.131,7 miliardi euro
Ad ottobre il debito delle Amministrazioni pubbliche italiane è cresciuto di 50,7 miliardi, raggiungendo 3.131,7 miliardi, principalmente per l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro e del fabbisogno pubblico. L’incremento ha interessato soprattutto le Amministrazioni centrali, mentre il debito degli Enti di previdenza è rimasto stabile. È diminuita la quota detenuta dalla Banca d’Italia, mentre quella detenuta dai non residenti è aumentata. Le entrate tributarie dello Stato a ottobre sono salite del 2,5% rispetto all’anno precedente, confermando un trend positivo nei primi dieci mesi del 2025 con un aumento del 2,1%.
Debito Pubblico e Entrate Tributarie: Aggiornamento a Ottobre 2025
Il debito delle Amministrazioni pubbliche italiane ha registrato un aumento significativo lo scorso ottobre, crescendo di 50,7 miliardi di euro rispetto al mese precedente e raggiungendo un totale di 3.131,7 miliardi. Questo incremento è determinato principalmente dall’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro, salite di 31,8 miliardi a 77,2 miliardi, e dal fabbisogno complessivo delle Amministrazioni pubbliche, che ha inciso per 18,8 miliardi. Inoltre, hanno contribuito all’aumento fattori come l’effetto degli scarti e dei premi legati all’emissione e al rimborso dei titoli, la rivalutazione di quelli indicizzati all’inflazione e le variazioni dei tassi di cambio.
Analizzando la composizione del debito per sottosettori, si evidenzia che l’incremento è quasi totalmente attribuibile al debito delle Amministrazioni centrali, che è cresciuto di 50,6 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è aumentato di appena 0,2 miliardi. Il livello del debito degli Enti di previdenza è rimasto stabile. Sul fronte della struttura temporale, la vita media residua del debito si è leggermente ridotta, passando da 8,0 a 7,8 anni, segnalando un’accelerazione nel rimborso o rifinanziamento di parte del debito pubblico.
Per quanto riguarda la composizione della proprietà del debito, la quota detenuta dalla Banca d’Italia ha proseguito la discesa, posizionandosi al 18,8% contro il 19,1% del mese precedente. Nel frattempo, al mese di settembre, la quota detenuta da investitori non residenti è aumentata al 33,9%, mentre quella detenuta dagli altri soggetti residenti, in particolare famiglie e imprese non finanziarie, è scesa al 14,2%.
Nel contesto delle entrate fiscali, ottobre ha fatto registrare un incremento del 2,5% rispetto allo stesso mese del 2024, con entrate pari a 43,4 miliardi di euro, vale a dire un aumento di un miliardo. Nel complesso dei primi dieci mesi del 2025, le entrate tributarie hanno raggiunto quota 462,2 miliardi, crescendo del 2,1%, ovvero 9,7 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, indicando una dinamica positiva per le finanze pubbliche.
Andamento del Debito Pubblico e delle Entrate Tributarie in Italia: Crescite e Dinamiche Recenti
Nel mese di ottobre, il debito delle Amministrazioni pubbliche italiane ha registrato un significativo incremento, salendo di 50,7 miliardi di euro rispetto al mese precedente, per un totale che ha raggiunto i 3.131,7 miliardi. Questo aumento è stato influenzato principalmente dall’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro, che sono cresciute di 31,8 miliardi, portando il totale a 77,2 miliardi. A ciò si aggiunge il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche, che ha contribuito con 18,8 miliardi, insieme a effetti minori derivanti da scarti, premi all’emissione e al rimborso, rivalutazioni dei titoli indicizzati all’inflazione e variazioni dei tassi di cambio, che hanno determinato una variazione complessiva di 0,1 miliardi, secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia.
La ripartizione del debito per sottosettori mostra che l’aumento è attribuibile quasi esclusivamente alle Amministrazioni centrali, con un incremento di 50,6 miliardi, mentre le Amministrazioni locali hanno contribuito per 0,2 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza ha mantenuto un valore stabile senza variazioni significative. Un’altra tendenza importante riguarda la durata media residua del debito, che si è leggermente ridotta passando da 8,0 anni del mese precedente a 7,8 anni, indicando una durata più breve dei titoli in essere.
Rispetto alla composizione della detenzione del debito, la quota appartenente alla Banca d’Italia è proseguita nella sua diminuzione, scendendo al 18,8% rispetto al 19,1% registrato nel mese precedente. Al contrario, a settembre è aumentata la quota detenuta dai non residenti, passata dal 33,7% al 33,9%, mentre quella posseduta dagli altri residenti, principalmente famiglie e imprese non finanziarie, è diminuita dal 14,4% al 14,2%.
Per quanto riguarda le entrate tributarie, ottobre ha visto un incremento del 2,5% rispetto allo stesso mese del 2024, con incassi pari a 43,4 miliardi di euro, pari a un aumento di circa 1 miliardo di euro. Nei primi dieci mesi del 2025, le entrate tributarie complessive hanno raggiunto i 462,2 miliardi, segnando un aumento del 2,1%, corrispondente a circa 9,7 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi dati indicano un quadro economico con segnali di crescita sia nelle entrate fiscali sia nella gestione del debito pubblico.
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