Bankitalia: crescita limitata, debito pubblico resta principale fonte di vulnerabilità economica

Bankitalia: crescita limitata, debito pubblico resta principale fonte di vulnerabilità economica

Bankitalia: crescita limitata, debito pubblico resta principale fonte di vulnerabilità economica

Il secondo Rapporto di Stabilità Finanziaria 2025 di Bankitalia evidenzia un aumento dei prezzi delle attività rischiose e una volatilità ridotta nei mercati internazionali, nonostante l’incertezza geopolitica. In Italia, i rischi interni per la stabilità finanziaria restano contenuti, mentre quelli esterni sono significativi. Il quadro macrofinanziario italiano rimane stabile grazie alla moderata ripresa del credito, bassa disoccupazione e prudente politica di bilancio, anche se il debito pubblico elevato rappresenta una vulnerabilità. Famiglie e imprese mostrano condizioni finanziarie solide, con un indebitamento in calo e una crescita del credito favorita soprattutto dalle grandi imprese. Anche il sistema bancario e assicurativo mantiene una buona redditività e stabilità.

Stabilità finanziaria e prospettive economiche in Italia: un quadro di fiducia nonostante le sfide globali

Secondo il secondo Rapporto di Stabilità Finanziaria 2025 di Bankitalia, i prezzi delle attività più rischiose nei mercati finanziari internazionali hanno registrato un significativo aumento dalla scorsa primavera, con una volatilità tornata su livelli molto bassi, nonostante le incertezze e le tensioni geopolitiche persistenti. Il rischio di correzioni improvvise è cresciuto, soprattutto nel caso in cui le valutazioni si discostassero dai fondamentali economici, ma gli investitori mostrano un clima di fiducia elevata nel contesto macroeconomico globale in continua evoluzione.

Per quanto riguarda l’Italia, i rischi interni alla stabilità finanziaria si mantengono limitati, mentre quelli legati all’instabilità internazionale restano rilevanti. Il quadro macrofinanziario è stabile rispetto allo scorso aprile, sostenuto da una moderata ripresa del credito, dalla tenuta dei redditi da lavoro, da una disoccupazione contenuta, da una politica di bilancio prudente, da un debito privato moderato e da una posizione netta creditrice verso l’estero. Le prospettive di crescita permangono modeste e soggette a rischi che derivano principalmente da fattori esterni. Nonostante la posizione finanziaria favorevole di molti settori, l’elevato debito pubblico rappresenta un elemento di vulnerabilità che richiede interventi mirati per assicurare una riduzione significativa nel rapporto con il Pil.

Le famiglie mostrano rischi contenuti, con una propensione al risparmio ancora superiore ai livelli pre-pandemia e un indebitamento, soprattutto per mutui a tasso fisso, in ulteriore diminuzione rispetto al reddito disponibile. Per le imprese, le condizioni finanziarie restano solide, supportate da una redditività stabile e da un indebitamento in calo rispetto al Pil. Il credito ha evidenziato una ripresa, soprattutto tra le grandi imprese e anche tra quelle solide di dimensioni più ridotte, con limitati effetti negativi derivanti dall’aumento dei dazi statunitensi.

Il sistema bancario italiano presenta solidità generale, con indicatori di mercato favorevoli e un livello di redditività ancora elevato, sebbene previsto in lieve diminuzione nei prossimi anni. Nel settore assicurativo, la patrimonializzazione è migliorata, accompagnata da un incremento della redditività e una maggiore liquidità, favorita dall’aumento della raccolta premi e dalla riduzione dei riscatti. Questo scenario complessivo lascia spazio a un certo ottimismo circa la capacità del sistema finanziario italiano di resistere alle turbolenze esterne e sostenere una crescita equilibrata.

Stabilità finanziaria in Italia tra sfide globali e solidità interna

Le condizioni dei mercati finanziari internazionali hanno mostrato un aumento significativo dei prezzi delle attività più rischiose a partire dalla scorsa primavera, accompagnato da una volatilità eccezionalmente bassa nonostante le persistenti incertezze e tensioni geopolitiche. Secondo il secondo Rapporto di Stabilità Finanziaria 2025 di Bankitalia, il rischio di correzioni improvvise diventa più concreto, specialmente se le valutazioni si discostano dai fondamentali economici. Malgrado ciò, la fiducia degli investitori rimane elevata, segnalando una resilienza nonostante un contesto macroeconomico globale complesso e mutamenti geopolitici significativi.

Per quanto riguarda l’Italia, i rischi interni per la stabilità finanziaria risultano contenuti, mentre quelli legati all’instabilità internazionale non possono essere trascurati. Il quadro macrofinanziario resta sostanzialmente stabile rispetto alla situazione di aprile, sostenuto da diversi elementi positivi come la moderata ripresa del credito, la tenuta dei redditi da lavoro e la bassa disoccupazione. Vi contribuiscono anche la prudente gestione della politica di bilancio, l’indebitamento privato contenuto e una posizione creditoria netta rispetto all’estero. Questi fattori rappresentano punti di forza fondamentali, ma il persistente livello elevato del debito pubblico rimane una vulnerabilità che richiede un impegno continuo per ridurlo in rapporto al prodotto interno lordo.

Le famiglie italiane mantengono una situazione di rischi limitati, con una propensione al risparmio ancora superiore ai livelli precedenti alla pandemia. L’indebitamento rispetto al reddito è diminuito ulteriormente, riflettendo soprattutto la forte presenza di mutui a tasso fisso. Anche le imprese godono di condizioni finanziarie complessivamente buone, sostenute da una redditività stabile e da un indebitamento in calo rispetto al PIL. Dopo un periodo di contrazione iniziato nel 2023, il credito ha registrato segnali di ripresa trainati principalmente dalle grandi imprese e, in misura minore, da quelle più solide tra le aziende di minori dimensioni.

Il sistema bancario italiano appare solido sotto diversi aspetti. Gli indicatori di mercato restano favorevoli e migliori rispetto ai principali intermediari dell’area euro, mentre la redditività, pur elevata nel 2025, è attesa in lieve diminuzione nei prossimi due anni. Anche il settore assicurativo mostra un rafforzamento della patrimonializzazione, con un miglioramento della redditività e delle condizioni di liquidità, favorito dall’aumento della raccolta premi e dalla riduzione dei riscatti. Nel complesso, la stabilità interna continua a rappresentare un elemento chiave per affrontare le sfide provenienti dall’esterno e garantire una crescita sostenibile.

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