BCE conferma requisiti patrimoniali 2026 stabili nonostante sfide globali economiche

BCE conferma requisiti patrimoniali 2026 stabili nonostante sfide globali economiche

La Banca Centrale Europea ha reso noti i risultati della revisione prudenziale 2025 e le priorità di...

La Banca Centrale Europea ha reso noti i risultati della revisione prudenziale 2025 e le priorità di vigilanza per il 2026-2028, confermando la stabilità dei requisiti patrimoniali per il 2026. Il requisito CET1 rimane all’11,2% mentre il secondo pilastro scende dall’1,3% all’1,1%, grazie a una migliore capacità delle banche di assorbire perdite. Le 105 banche monitorate mostrano solidità patrimoniale, elevata redditività con un ROE del 10,1%, alta liquidità e qualità degli attivi stabile. Le nuove misure SREP sono meno numerose e si focalizzano su rischio credito, governance e adeguatezza patrimoniale, con una strategia che affronta rischi geopolitici e mutamenti del mercato.

Revisione Prudenziale 2025 e Priorità di Vigilanza BCE per il Periodo 2026-2028

La Banca centrale europea ha reso noti i risultati della revisione e valutazione prudenziale (SREP) per il 2025, delineando le priorità di vigilanza per il triennio 2026-2028. A fronte delle sfide globali ancora presenti, la BCE ha deciso di mantenere sostanzialmente invariati i requisiti patrimoniali per il 2026. Il requisito complessivo di capitale di base CET1 e i requisiti di secondo pilastro resteranno rispettivamente all’11,2% e all’1,2%. Il processo di valutazione ha coinvolto 105 banche direttamente vigilate dall’istituto centrale. Inoltre, gli orientamenti di secondo pilastro non vincolanti sono stati ridotti dall’1,3% all’1,1% per il 2026, riflettendo più robuste capacità di assorbimento delle perdite emerse dalla prova di stress europea del 2025.

I dati aggregati evidenziano come le banche vigilate dalla BCE mantengano solide condizioni patrimoniali e ottimi livelli di liquidità, accompagnati da una redditività sostenuta. Il rapporto CET1 medio ponderato si attesta al 16,1% delle attività ponderate per il rischio (RWA) nel secondo trimestre del 2025, mentre il coefficiente di capitale totale raggiunge il 20,2%. Le performance reddituali risultano solide grazie al margine di interesse e alle commissioni nette, con un rendimento annualizzato del capitale che nel secondo trimestre 2025 ha toccato il 10,1%, in miglioramento rispetto al 9,5% del quarto trimestre 2024.

Sul fronte della liquidità, l’indice di copertura aggregato (LCR) si mantiene al 158%, ben oltre il requisito minimo del 100%. La qualità degli attivi mostra un’incidenza di crediti deteriorati (NPL) complessiva pari all’1,9%, indice di una robusta gestione del rischio. Per i prestiti destinati a immobili non residenziali e alle piccole e medie imprese, il livello di NPL è più elevato, attestandosi rispettivamente al 4,6% e 4,9%. L’attività di vigilanza qualitativa della BCE ha prodotto un numero inferiore di interventi rispetto all’anno precedente, concentrandosi prevalentemente sul rischio di credito, sulla governance interna e sull’adeguatezza patrimoniale.

Il numero di banche soggette a maggiorazioni dei requisiti di secondo pilastro (P2R) per specifiche criticità è diminuito, con solo 10 istituti che hanno ricevuto maggiorazioni per accantonamenti insufficienti legati a esposizioni deteriorate, rispetto alle 18 del ciclo precedente. La strategia di medio termine della Vigilanza bancaria della BCE si basa su due principali priorità, calibrate in risposta a un contesto caratterizzato da aumentati rischi geopolitici e cambiamenti nei modelli competitivi del settore.

Risultati e Priorità della Vigilanza BCE per il 2026-2028

La Banca centrale europea ha reso noti i risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) per il 2025, delineando al contempo le priorità di vigilanza per il triennio 2026-2028. Per l’anno 2026, i requisiti patrimoniali sono stati mantenuti sostanzialmente invariati, nonostante persistano sfide a livello globale. Precisamente, il requisito complessivo di capitale CET1 si attesta all’11,2%, mentre il requisito di secondo pilastro rimane all’1,2%. L’analisi ha coinvolto 105 istituti di credito direttamente vigilati dalla BCE, confermando una posizione di solidità e stabilità complessiva del sistema bancario europeo.

Gli orientamenti di secondo pilastro, che indicano il capitale che le banche dovrebbero possedere per affrontare situazioni di stress, sono invece diminuiti passando dall’1,3% all’1,1% per il 2026. Tale riduzione si basa sui risultati favorevoli della prova di stress a livello UE del 2025, che ha messo in evidenza una maggiore capacità delle banche di assorbire le perdite grazie a profitti più robusti, diminuendo così la necessità di riduzioni patrimoniali rispetto alla prova di stress condotta nel 2023. I dati aggregati sottolineano una coppia di indicatori molto positivi: il capitale CET1 medio ponderato si attesta al 16,1% delle attività ponderate per il rischio (RWA), mentre il coefficiente di capitale totale raggiunge il 20,2% nel secondo trimestre del 2025.

Sul fronte della redditività, le banche vigilate registrano numeri elevati, spinti dal margine d’interesse e dal reddito netto derivante da commissioni e provvigioni. Nel secondo trimestre del 2025, il rendimento annualizzato del capitale aggregato ha raggiunto il 10,1%, migliorando rispetto al 9,5% rilevato nel quarto trimestre del 2024. L’indice di copertura della liquidità (LCR) si mantiene su livelli molto abbondanti, pari al 158%, molto al di sopra del requisito minimo regolamentare del 100%. Per quanto riguarda la qualità degli attivi, i crediti deteriorati rappresentano l’1,9%, un valore stabile che indica una situazione sotto controllo.

Relativamente a specifiche categorie di prestiti, l’incidenza dei crediti problematici rimane più elevata nel settore dei prestiti immobiliari non residenziali e verso le piccole e medie imprese, con tassi rispettivamente del 4,6% e 4,9%. Le nuove misure qualitative adottate nel ciclo SREP 2025 sono state ridotte di circa il 30% rispetto all’anno precedente e si focalizzano prevalentemente su rischio di credito, governance interna e adeguatezza patrimoniale. Infine, si è registrata una diminuzione del numero di banche soggette a maggiorazioni sui requisiti patrimoniali di secondo pilastro per carenze specifiche, confermando così una progressiva stabilizzazione del quadro di vigilanza in un contesto caratterizzato da maggiori incertezze geopolitiche e cambiamenti nei modelli di competizione.

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