Beni durevoli: consumi -2,4%, prezzi +20% dal 2019, spesa aumenta ma acquisti calano

Beni durevoli: consumi -2,4%, prezzi +20% dal 2019, spesa aumenta ma acquisti calano

Beni durevoli: consumi -2,4%, prezzi +20% dal 2019, spesa aumenta ma acquisti calano

Il 32° Osservatorio Findomestic evidenzia che nel 2025 il settore dei beni durevoli in Italia subirà una flessione, con consumi in calo del 2,3% in volume e del 2,4% in valore, passando da 79 a 77,1 miliardi di euro. La contrazione riguarda principalmente la mobilità, con il segmento auto nuove in calo del 9%. La casa e la tecnologia restano stagnanti, mentre il credito al consumo cresce, supportando le famiglie. A livello territoriale, alcune regioni come Trentino-Alto Adige resistono meglio, mentre altre mostrano difficoltà più marcate. L’andamento differenziato riflette una situazione economica complessa, influenzata dall’aumento dei prezzi e dalla cautela delle famiglie.

L’andamento dei beni durevoli in Italia per il 2025: segnali di rallentamento e adattamento

Dopo due anni di crescita, il settore dei beni durevoli in Italia si appresta a registrare un calo nel 2025, con una diminuzione dei consumi del 2,3% in volume e del 2,4% in valore, portando la spesa complessiva da 79 a 77,1 miliardi di euro. L’aumento dei prezzi, vicino al 20% dal 2019, mantiene i livelli di spesa superiori rispetto al periodo pre-pandemico, ma il reale acquisto di beni risulta inferiore del 6,8%. La frenata più significativa riguarda la mobilità, che rappresenta il 57% della spesa totale, con una flessione del 9% nel valore delle auto nuove. Il comparto casa, comprendente mobili e tecnologia, vive una fase di stagnazione dopo gli anni di forte crescita post-pandemica.

Le differenze regionali emergono con chiarezza: il Trentino-Alto Adige registra il calo più contenuto (-0,7%), mentre aree come Basilicata mostrano crisi più profonde, con perdite superiori al 4%. La Lombardia resta il mercato trainante, con una spesa di 15,4 miliardi, più del doppio rispetto al Lazio. Nel comparto mobilità, il settore delle auto usate tiene stabile il mercato, compensando il rallentamento delle nuove immatricolazioni, mentre il segmento delle due ruote si adegua dopo un periodo di forte crescita, con una forte crescita degli scooter targati.

Il mercato casa presenta un quadro di stabilità e moderato adattamento. Il settore mobili, pur in calo dei volumi, mantiene prezzi sostenuti e chiude il 2025 con una lieve flessione del 0,6%. Crescono i prodotti tecnologici come device smart e piccoli elettrodomestici, spinti dalla ricerca di comfort e innovazione, con un ruolo sempre più rilevante del canale online. Anche il comparto della tecnologia consumer mostra tendenze positive, con una ripresa nell’IT e una stabilizzazione dell’elettronica di consumo, nonostante continui il calo del segmento video.

Il credito al consumo emerge come strumento chiave per le famiglie, con una crescita del 7% nelle erogazioni e un tasso di default contenuto, confermando il suo ruolo sociale ed economico nel sostenere i progetti di acquisto in un contesto ancora difficile. Più di quattro italiani su dieci hanno utilizzato forme di credito negli ultimi tre anni, dimostrando come questa leva stia diventando sinonimo di fiducia e non solo di supporto finanziario.

Il mercato dei beni durevoli in Italia: segni di rallentamento e nuove dinamiche di consumo

Il 2025 segna una battuta d’arresto per il settore dei beni durevoli in Italia, con una riduzione stimata dei consumi del 2,3% in volume e del 2,4% in valore, portando la spesa complessiva da 79 a 77,1 miliardi di euro. Questo calo riguarda in particolare la mobilità, che pesa per il 57% della spesa familiare in beni durevoli, dove le auto nuove vedono una flessione del 9% a valore. La casa, con mobili e tecnologia, resta invece in stagnazione, dopo il boom degli anni post-pandemia. A livello territoriale, le regioni storicamente trainanti come Lombardia, Lazio e Veneto perdono tra il 2,6 e il 2,8%, mentre l’Emilia-Romagna mostra una maggiore tenuta (-1,8%).

Il credito al consumo si conferma uno strumento cruciale per le famiglie, in crescita del 7% nei primi dieci mesi del 2025 e con un tasso di default contenuto all’1,7%. Quasi la metà degli italiani ha utilizzato forme di credito negli ultimi tre anni, spesso per non rimandare acquisti importanti. Nel panorama regionale, il Trentino-Alto Adige registra il calo più contenuto (-0,7%), mentre regioni come Basilicata, Piemonte e Molise mostrano flessioni più marcate. La Lombardia si conferma il motore del mercato, nonostante la frenata generale.

Nel settore automobilistico, il mercato dell’usato rimane stabile, con una crescita dei passaggi di proprietà compensata dal calo dei prezzi. Le auto nuove registrano un netto calo nelle immatricolazioni e nella spesa familiare, mentre le moto subiscono una riduzione della domanda dopo un lungo periodo di crescita. Il comparto casa evidenzia una fase di assestamento: i mobili e i grandi elettrodomestici fanno i conti con una domanda più cauta, mentre piccoli elettrodomestici e prodotti smart continuano a crescere, segnalando una preferenza per comfort e benessere.

Il mercato tecnologico mostra segnali differenziati: il settore IT ritorna in crescita, favorito da portatili, tablet e dispositivi gaming, mentre l’elettronica di consumo paga ancora l’effetto del passaggio al digitale terrestre, con il segmento video in flessione. Tra le categorie in ripresa si distinguono droni, cuffie e altoparlanti, che riflettono la voglia di innovazione e nuove esperienze d’ascolto da parte dei consumatori, pronti a investire non appena il mercato si stabilizzerà dopo le recenti turbolenze.

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