Calderoli: bocciare legge Trentino è un grave errore sul terzo mandato.
Il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, ha commentato la decisione del governo di impugnare la legge della Provincia autonoma di Trento sul terzo mandato, sottolineando la gravità di bocciare una legge di una Regione autonoma. Ha evidenziato che solo recentemente è stata richiesta l’impugnativa, e ha insistito sulle differenze tra le Regioni a statuto ordinario e quelle autonome, che derivano da norme costituzionali e trattati internazionali. Calderoli ha anche espresso soddisfazione per l’approvazione della legge delega sui Livelli essenziali di prestazioni, una novità importante dopo oltre 20 anni.
Calderoli Sulle Leggi Regionali e l’Approvazione dei Lep
ROMA (ITALPRESS) – “Ieri ho messo in evidenza cosa significhi bocciare la legge di una Regione autonoma, sottolineando perché ritengo sia un errore serio.” Queste le parole del ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, in un’intervista al Corriere della Sera, riguardo alla decisione del governo di impugnare la legge della Provincia autonoma di Trento sul terzo mandato.
Calderoli ha osservato che prima della richiesta di impugnativa da parte del ministro Lollobrigida, nessun altro si era espresso in tal senso. Né la ministra Casellati, che l’ha solo definita opportuna, né il ministro dell’Interno, figura chiave nella materia, hanno avanzato richieste simili. “L’assenza di azioni precedenti è degna di nota e merita attenzione,” ha commentato Calderoli, riaffermando l’importanza del tema.
In merito alla recente sentenza della Corte Costituzionale sulla legge campana, il ministro ha chiarito che esiste una differenza sostanziale tra le Regioni a statuto ordinario e quelle autonome. La normativa delle Regioni autonome ha origine da un livello costituzionale, diversificando così il trattamento e le regole. A chi sostiene l’equità tra le varie Regioni, Calderoli ha risposto evidenziando che le differenze storiche e costituzionali giustificano le diverse normative.
Calderoli ha espresso soddisfazione per l’approvazione della legge delega sui livelli essenziali di prestazione (Lep), definendola “rivoluzionaria”. Ha sottolineato che, in oltre vent’anni, nessuno era riuscito a definire i Lep. Anche se il tentativo era stato fatto in passato, la Consulta aveva ritenuto i principi troppo generali. Ora, grazie alla nuova legge, sono stati stabiliti criteri chiari per tutte le 14 materie, partendo dalle prestazioni.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
Calderoli sulla Legge della Provincia di Trento: Riflessioni e Approvazioni
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, ha commentato la recente impugnazione da parte del governo della legge del terzo mandato della Provincia autonoma di Trento. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha esposto il suo punto di vista sul significato di bocciare una legge di una Regione autonoma, definendola un grave errore. Calderoli ha voluto chiarire i motivi che lo hanno portato a tali affermazioni, sottolineando l’importanza di comprendere le differenze legislative tra le Regione a statuto ordinario e quelle autonome.
Durante l’intervento, Calderoli ha messo in evidenza come, prima della richiesta di impugnativa da parte del ministro Lollobrigida, nessun altro membro del governo avesse avanzato la stessa proposta, incluso il ministro dell’Interno, che riveste un ruolo cruciale in queste materie. Non solo Lollobrigida, ma anche la ministra Casellati aveva precedentemente considerato la legge opportuna, contribuendo a un clima di confusione riguardo alla necessità di imporre un vincolo su una questione così delicata.
Affrontando il tema della disparità tra le norme che regolano le diverse Regioni, il ministro ha chiarito che la questione dell’equità è complessa. Le differenze tra i regimi regionali, infatti, non derivano solo da un contesto storico ma sono anche sancite dalla Costituzione e da trattati internazionali. Queste particolarità devono essere considerate nelle valutazioni legislative, in modo da rispettare le specificità delle Regioni autonome.
Calderoli ha poi espresso soddisfazione per l’approvazione della legge delega sui Livelli essenziali di prestazione (Lep). Ha affermato che, per la prima volta in 24 anni, si è giunti a definire questi livelli, un passo fondamentale dopo le difficoltà riscontrate in precedenti tentativi. Con questa legge, sono stati stabiliti principi chiari per le 14 materie, gettando le basi per un nuovo approccio alle prestazioni offerte dalle Regioni.
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