CdM approva la riforma del Testo Unico della Finanza: novità in arrivo
Il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare un decreto legislativo che riforma organicamente le norme sui mercati dei capitali e le società di capitali, con l’obiettivo di favorire la crescita economica e l’accesso delle imprese al capitale di rischio. Il provvedimento interviene sul Testo unico della finanza e sul Codice civile, introducendo nuove figure come le società di partenariato e semplificando la vigilanza attraverso un migliore coordinamento tra Banca d’Italia e CONSOB. Riforme significative riguardano inoltre l’offerta pubblica di acquisto, la governance degli emittenti, nonché la promozione dell’educazione finanziaria e dello sviluppo sostenibile.
Riforma dei mercati finanziari: nuove regole per la crescita e la semplificazione
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni e dei ministri delegati, ha approvato un decreto legislativo di attuazione finalizzato a riformare organicamente le disposizioni riguardanti i mercati dei capitali e le società di capitali. Questa iniziativa interviene sia sul Testo unico dell’intermediazione finanziaria (TUF) sia sul Codice civile, con l’obiettivo di sostenere la crescita economica, favorire il risparmio, facilitare l’accesso al capitale di rischio per le imprese e migliorare la competitività del sistema finanziario italiano attraverso una nuova disciplina più snella e coordinata.
Tra le principali novità introdotte, si segnala la distinzione tra gestori autorizzati e gestori di fondi di investimento alternativi registrati sotto soglia, con un adeguamento dei controlli in base alla tipologia e dimensione degli operatori. Viene introdotta anche la società di partenariato, una nuova forma giuridica in accomandita per azioni dedicata agli investimenti collettivi in venture capital e private equity. Si allinea la normativa nazionale ai regolamenti europei relativi ai fondi EuVECA ed EuSEF e si semplifica l’attività degli enti previdenziali privatizzati, riconosciuti clienti professionali di diritto. Il decreto stabilisce inoltre principi di vigilanza che promuovono l’educazione finanziaria e lo sviluppo sostenibile, e razionalizza le competenze tra la Banca d’Italia e la CONSOB, con una redistribuzione del controllo sulle figure chiave degli intermediari.
Importanti modifiche riguardano anche l’appello al pubblico risparmio e la governance degli emittenti. È stata introdotta una soglia unica del 30% per l’obbligo di offerta pubblica di acquisto (OPA) totalitaria, in coerenza con la normativa europea, riducendo il periodo di riferimento per il prezzo minimo da 12 a 6 mesi. Si stabilisce una nuova procedura che consente l’acquisto totalitario su autorizzazione dell’assemblea, con voto favorevole di una maggioranza qualificata di soci. La semplificazione degli oneri informativi elimina l’obbligo di pubblicazione su giornali nazionali, privilegiando canali digitali per contenere costi e mantenere il livello di trasparenza richiesto. Inoltre, viene favorita la partecipazione alle assemblee anche attraverso modalità alternative rispetto alla riunione in presenza.
Per le neo-quotate e le PMI è previsto un regime semplificato con opzione per una disciplina più flessibile, soprattutto nelle operazioni con parti correlate di modesta rilevanza. In materia di responsabilità, i componenti del Collegio sindacale delle società quotate vengono esclusi dalla limitazione prevista dal Codice civile per garantire un più elevato impegno professionale. Infine, il decreto introduce il modello di cooperative compliance, che consente agli operatori di consultare preventivamente le autorità di vigilanza per evitare possibili irregolarità, favorendo un dialogo costruttivo e trasparente tra il mercato e i regolatori.
Riforma dei mercati finanziari e società di capitali: modernizzazione e semplificazione
Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni e dei ministri Giancarlo Giorgetti e Carlo Nordio, ha dato via libera preliminare a un decreto legislativo che attua una importante riforma organica delle normative sui mercati dei capitali e sulle società di capitali. L’intervento coinvolge il Testo unico in materia di intermediazione finanziaria (TUF) e il Codice civile, con l’obiettivo di sostenere la crescita economica, promuovere il risparmio e facilitare l’accesso delle imprese al capitale di rischio. Inoltre, il decreto mira ad accrescere la competitività, semplificare la disciplina sia degli emittenti sia degli intermediari e riorganizzare il sistema di regolamentazione dei mercati finanziari.
Tra le novità introdotte emerge una chiara distinzione tra gestori autorizzati e gestori di fondi d’investimento alternativi registrati sotto soglia, per calibrare meglio gli obblighi di vigilanza in base alla dimensione e alla natura dei soggetti. La normativa prevede anche la nuova figura delle società di partenariato, pensate per operare nel private equity e nel venture capital, e l’allineamento con i regolamenti europei relativi ai fondi EuVECA ed EuSEF. Vengono riconosciuti come clienti professionali di diritto anche gli enti previdenziali privatizzati, semplificando così la loro operatività e stimolando gli investimenti nel tessuto imprenditoriale nazionale.
Il decreto interviene inoltre su temi fondamentali per la governance e il mercato azionario. Tra le modifiche più significative figurano la revisione dell’offerta pubblica di acquisto (OPA), con l’introduzione di una soglia unica del 30% per l’obbligo di OPA totalitaria, la riduzione del periodo di riferimento per il prezzo minimo da 12 a 6 mesi e una nuova procedura che consente alle assemblee straordinarie delle società quotate di deliberare l’acquisto totalitario delle azioni. Sono previste anche semplificazioni informative, come l’eliminazione dell’obbligo di pubblicazione su quotidiani cartacei, garantendo comunque adeguata trasparenza attraverso canali digitali.
Il decreto prevede inoltre un aggiornamento delle modalità di svolgimento delle assemblee, valorizzando forme alternative rispetto alle riunioni in presenza, e introduce un regime semplificato per le neo-quotate e le PMI, con particolare attenzione all’autonomia statutaria e semplificazioni per le operazioni con parti correlate sotto soglia. Tra le misure dedicate alla responsabilità, viene esclusa la limitazione prevista dal Codice civile per i membri del Collegio sindacale, rafforzando così il senso di responsabilità richiesta. Infine, per favorire un dialogo costante tra autorità e operatori di mercato, si istituisce il modello di cooperative compliance che permette di ottenere un parere preventivo su potenziali violazioni alla CONSOB e alla Banca d’Italia.
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