Chat Control torna, ma stavolta “opzionale”: cosa cambia per la privacy e per le aziende tech
All’inizio di novembre era praticamente ufficiale: la versione 2.0 del cosiddetto Chat Control sembrava destinata all’archivio storico. La proposta più controversa dell’Unione europea, quella che avrebbe obbligato le aziende tecnologiche a scansionare preventivamente messaggi e post degli utenti per intercettare materiale pedopornografico, era stata accantonata. La Germania aveva posto un fermo no, facendo crollare l’impianto originale della normativa. Oggi, però, la storia cambia: Chat Control rinasce in una versione “soft”, lasciando alle aziende solo l’opzione, non l’obbligo, di implementare controlli sui contenuti.
