Come Bi Gan ha realizzato la scena cinematografica più tecnica dell’anno
Il piano sequenza, meglio noto come “oner”, è unanime tra i cineasti come una delle più grandi sfide tecniche del cinema. Si tratta di un’opera di creatività ma anche di grande coordinazione, dove un piccolo errore può compromettere un’intera scena.
Il fascino del piano sequenza nel cinema
Alcuni esempi celebri includono la sequenza al casinò in “Quei bravi ragazzi” di Martin Scorsese e le spettacolari scene d’azione in “Children of Men” di Alfonso Cuarón, fino ad arrivare all’intero film “Birdman” di Alejandro González Iñárritu. Recentemente, un episodio di “The Studio” dal titolo “The Oner” ha catturato l’impatto della realizzazione di un lungo piano sequenza, presentando una scena interamente realizzata in un unico take. Il personaggio interpretato da Seth Rogen la descrive come “il massimo successo cinematografico; è la fusione perfetta tra arte e tecnicità”.
Tuttavia, nessuno di questi esempi può competere con il lavoro del regista cinese Bi Gan, che ha realizzato il piano sequenza più ambizioso e impressionante dell’anno. Il suo nuovo film di fantascienza, “Resurrection” — un’epopea labirintica nella Cina del XX secolo — culmina in un straordinario piano sequenza di 30 minuti, effettivamente realizzato in un unico take. Per fare un confronto, il taglio più lungo nel film di guerra “1917” di Sam Mendes dura nove minuti, con segmenti assemblati per far apparire il film come un’unica sequenza continua.
