Come riconoscere la differenza tra tendine lacerato e stirato: sintomi e diagnosi chiara
Il percorso per la guarigione: trattamenti per le lesioni tendinee
I tendini hanno una scarsa vascolarizzazione e richiedono tempi di recupero prolungati. Le lesioni lievi possono guarire con cure domiciliari, mentre quelle gravi necessitano di assistenza medica intensiva, fino alla chirurgia.
Le principali opzioni terapeutiche includono:
- Riposo: evitare movimenti che aggravano il dolore è fondamentale. In alcuni casi si utilizzano immobilizzatori come tutori o gessi.
- Ghiaccio: va applicato per non più di 20 minuti per volta, avvolto in un panno per evitare ustioni da freddo, per ridurre dolore e gonfiore.
- Compressione ed Elevazione: bendaggi compressivi e l’elevazione dell’arto sopra il cuore aiutano a diminuire il gonfiore.
- Farmaci: antinfiammatori non steroidei (FANS), paracetamolo, o in alcuni casi terapia steroidea. In casi selezionati possono essere impiegati cerotti a base di nitroglicerina per stimolare la guarigione.
- Dispositivi di supporto: stampelle, tutori, carrucole o bretelle per immobilizzare e proteggere il tendine durante la guarigione.
- Fisioterapia: esercizi mirati per recuperare forza e mobilità, ridurre dolore e prevenire recidive. Il percorso può durare settimane o mesi.
- Interventi minimamente invasivi: come la tenotomia percutanea guidata dall’ecografia, indicata in casi refrattari alle terapie conservative.
- Chirurgia: necessaria per rotture gravi o lesioni non responsivi ai trattamenti tradizionali. Segue sempre un percorso riabilitativo specifico.
Ogni trattamento viene personalizzato in base alla posizione della lesione, all’entità del danno, allo stato di salute generale e allo stile di vita del paziente.
Una diagnosi tempestiva e una gestione adeguata sono fondamentali per un recupero ottimale e per evitare complicanze a lungo termine.
