Comuni montani: Calderoli proroga scadenza al 13 gennaio, mancanza di accordo tra Regioni.
Nella recente seduta della Camera dei Deputati, si è discusso della legge sull’Autonomia differenziata e si è approvato il verbale riguardante aggressioni a parlamentari avvenute il 12 giugno. Durante la Conferenza Unificata, il ministro Roberto Calderoli ha ricevuto la richiesta di una proroga per la classificazione dei Comuni montani, poiché le Regioni non hanno raggiunto un’intesa. Calderoli ha fissato il termine al 13 gennaio, esprimendo il desiderio di una proposta condivisa e rispettosa delle vere realtà montane, sollecitando una maggiore collaborazione dai vari Enti territoriali, nonostante alcune Regioni si mostrino contrarie ai criteri stabiliti.
Proroga per la Classificazione dei Comuni Montani: La Richiesta delle Regioni
ROMA – Nella giornata odierna, la Camera dei deputati ha affrontato la legge sull’Autonomia differenziata, accompagnata da un dibattito sull’approvazione del verbale della seduta del 12 giugno, durante la quale si erano registrate aggressioni a deputati e assistenti parlamentari. La questione dei comuni montani è diventata al centro della discussione della Conferenza Unificata, dove le Regioni hanno rivolto al ministro Roberto Calderoli la richiesta di una proroga per la definizione dei criteri di classificazione.
Risulta che la Conferenza delle Regioni non è riuscita a trovare un accordo univoco. In questo contesto, il ministro Calderoli ha dichiarato la propria disponibilità a un rinvio, fissando una nuova scadenza al 13 gennaio. L’obiettivo principale, come evidenziato in comunicati precedenti, è quello di raggiungere un accordo che possa soddisfare le esigenze di tutti gli enti coinvolti, comprese le Province e i Comuni.
Il titolare del dicastero ha messo in evidenza l’importanza di collaborare per elaborare una proposta che riconosca e valorizzi le reali aree montane. Questo deve avvenire nel rispetto della legge 131 e della Costituzione, con l’intento di superare le contraddizioni presenti nell’elenco attuale. Calderoli ha ribadito l’importanza di un dialogo costruttivo e dell’impegno da parte di tutti gli enti locali per giungere a una soluzione condivisa.
Nonostante queste buone intenzioni, il ministro ha espresso preoccupazione per alcune Regioni che non solo si oppongono pubblicamente ai criteri suggeriti da sei esperti, ma non partecipano nemmeno ai lavori della commissione tecnica. Questo atteggiamento rischia di compromettere gli sforzi delle altre Regioni. Calderoli si augura che si possa giungere a una proposta costruttiva e di buonsenso entro la scadenza stabilita.
Proroga per la Classificazione dei Comuni Montani: Il Ministero Ascolta le Regioni
ROMA – Nella Camera dei Deputati si è svolta una discussione sulla legge riguardante l’Autonomia differenziata. Durante il dibattito è stato analizzato il verbale della seduta del 12 giugno, dove si sono verificati episodi di aggressione nei confronti di deputati e assistenti parlamentari. La presenza del ministro Roberto Calderoli ha attirato l’attenzione in questo contesto delicato.
Oggi, durante la Conferenza Unificata, alcune Regioni hanno deciso di richiedere al ministro Calderoli un ulteriore rinvio per la definizione dei criteri di classificazione dei Comuni montani, visto che non è ancora stata raggiunta un’intesa in merito. Il ministro ha fatto sapere di essere disponibile a un nuovo slittamento dei termini, fissando la scadenza definitiva al 13 gennaio. L’intento è quello di trovare un accordo unitario tra le Regioni, che poi sarà presentato a Province e Comuni.
In una nota ufficiale, Calderoli ha evidenziato l’importanza di ascoltare le istanze di tutti gli Enti territoriali, ribadendo l’impegno a lavorare per una soluzione condivisa. Tale soluzione dovrà riconoscere e valorizzare le vere realtà montane, rispettando sia la legge 131 sia la Costituzione. Il ministro ha quindi esortato a promuovere una proposta seria che tenga in considerazione le terre alte dell’Italia.
Purtroppo, alcuni enti regionali si sono dichiarati contrari ai criteri stabiliti da sei esperti, ma non partecipano attivamente ai lavori della commissione tecnica, creando difficoltà alle altre Regioni. Calderoli ha auspicato che le amministrazioni regionali possano incontrarsi in modo costruttivo per far emergere una proposta condivisa e sensata entro il 13 gennaio, cercando di giungere a un risultato il più possibile rappresentativo della vera montagna italiana.
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