Confiscati 21 milioni alla ‘Ndrangheta: brutalità imprenditoriale in provincia di Reggio Calabria.

Confiscati 21 milioni alla ‘Ndrangheta: brutalità imprenditoriale in provincia di Reggio Calabria.

Confisca Definitiva di Oltre 21 Milioni di Euro dalla Guardia di Finanza a Reggio Calabria...

Confisca Definitiva di Oltre 21 Milioni di Euro dalla Guardia di Finanza a Reggio Calabria

Operazione della Guardia di Finanza

REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha recentemente eseguito una sentenza della Corte di Appello, diventata irrevocabile per effetto della Suprema Corte di Cassazione. Questa sentenza ha disposto la confisca definitiva di beni per un valore complessivo di oltre 21 milioni di euro, appartenenti a un gruppo imprenditoriale reggino con presunti legami con la ‘ndrangheta.

Il provvedimento segna una tappa significativa nel contrasto alla criminalità organizzata nella regione. La Guardia di Finanza ha avviato le indagini nel 2020, portando a un primo sequestro patrimoniale su proposta della Procura Distrettuale Antimafia. L’operazione, denominata “Heliantus”, ha rivelato in modo dettagliato le infiltrazioni mafiose nel settore imprenditoriale locale.

Legami con la Cosca Labate

Secondo quanto riportato dagli investigatori, la confisca si basa su evidenze che mostrano la connessione del gruppo imprenditoriale con la cosca Labate. Le attività commerciali coinvolte operavano nel noleggio di slot machines e nella gestione di centri per il gioco e le scommesse. Grazie ai legami con la cosca, l’azienda ha potuto affermarsi in maniera dominante nel territorio, aumentando considerevolmente i suoi profitti.

Non si tratta solo di attività legittime; sono emerse anche condotte illecite, tra cui l’esercizio del gioco non autorizzato e pratiche di estorsione. Un episodio emblematico rimanda al 2012, quando un debitore fu costretto a pagare un debito di 60 mila euro attraverso minacce violente. Il gruppo imprenditoriale, fortemente legato alla ‘ndrangheta, ha ereditato una considerevole fetta di mercato precedentemente occupata da un’altro imprenditore, noto come il “re dei videogiochi”, condannato nel 2014.

Attività Fraudolente e Stipendi Illeciti

Le indagini evidenziano anche l’uso di pratiche fraudolente, come la concessione abusiva di linee di credito e attività di recupero crediti condotte in modo estorsivo. È emerso che il gruppo imprenditoriale collaborava con membri della cosca Labate per gestire attività illecite, incluse quelle legate ai giochi e alle scommesse, in aree come i quartieri Gebbione e Sbarre.

Le testimonianze di diversi collaboratori di giustizia hanno confermato i legami tra gli imprenditori e la cosca. Alcuni di essi ricevevano pagamenti regolari da aziende appartenenti al gruppo senza svolgere alcuna attività lavorativa, mentre altri gestivano pratiche di “polizia privata” per tutelare gli interessi del gruppo.

La Valutazione della Pericolosità Sociale

Le autorità hanno ritenuto che i destinatari della misura di prevenzione costituissero un serio pericolo sociale. Gli imprenditori sottoposti a confisca sono stati descritti come collusi con la ‘ndrangheta e capaci di intrattenere rapporti diretti con le cosche locali. Le indagini patrimoniali effettuate dalla Guardia di Finanza hanno rivelato un compendio patrimoniale che appariva decisamente sproporzionato rispetto alle entrate legittime degli stessi.

Il Tribunale di Reggio Calabria ha quindi emesso un primo sequestro preventivo che è stato confermato dalla Corte di Appello, con l’eccezione di alcuni immobili. La confisca è stata quindi estesa all’intero patrimonio già sottoposto a sequestro, comprendente 4 beni immobili, 7 società e disponibilità finanziarie.

Le Implicazioni sui Mercati Locali

Questa azione della Guardia di Finanza non solo porta a un’importante confisca di beni, ma segnala anche un forte impegno nella lotta contro l’infiltrazione mafiosa nel tessuto imprenditoriale locale. La presenza di criminalità organizzata nel settore dei giochi e delle scommesse rappresenta un problema significativo per la società civile, che si impegna per un ambiente commerciale sano e legittimo.

Le autorità continueranno a monitorare la situazione, perseguendo attivamente le reti di supporto alla criminalità organizzata e cercando di restituire il dominio economico alla comunità locale.

Per ulteriori dettagli e sviluppi, puoi consultare fonte ufficiale della Guardia di Finanza.

  • Foto di ufficio stampa Guardia di Finanza – (ITALPRESS).

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