Dazi minacciano crescita globale: rischio 1% secondo analisi economica recente.
Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, avverte che l’inasprimento delle barriere doganali potrebbe ridurre la crescita globale di quasi 1 punto percentuale in due anni, con effetti più marcati negli Stati Uniti. Questa situazione potrebbe portare a una diminuzione della domanda di lavoro e a un aumento dell’inflazione, già in rialzo. Panetta evidenzia come l’incertezza nei mercati, causata da frequenti cambiamenti nelle politiche commerciali, potrebbe amplificare l’impatto dei dazi, contribuendo a una riconfigurazione delle filiere produttive e a un sistema di scambi mondiale meno efficiente. Le tensioni commerciali attuali, secondo lui, riflettono un logoramento profondo delle relazioni internazionali.
Impatto delle Barriere Doganali sulla Crescita Economica Globale
ROMA (ITALPRESS) – Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha messo in evidenza che l’inasprimento delle barriere doganali potrebbe ridurre la crescita economica mondiale di quasi un punto percentuale nel giro di due anni. Negli Stati Uniti, l’impatto sarebbe quasi doppio. L’implementazione di dazi potrebbe tradursi in una diminuzione della domanda di lavoro e in un aumento delle pressioni inflazionistiche, in un contesto già caratterizzato da attese di inflazione in crescita.
Durante le sue osservazioni finali, Panetta ha sottolineato che il continuo alternarsi di annunci, smentite e revisioni contribuisce a generare incertezza e volatilità nei mercati. Queste condizioni possono amplificare gli effetti dei dazi e potrebbero continuare a esistere nel tempo, considerata la complessità e la lunghezza dei negoziati commerciali, che normalmente superano i 90 giorni di sospensione annunciati.
In base alle dichiarazioni di Panetta, le politiche protezionistiche stanno portando l’economia globale verso una traiettoria rischiosa. I dazi attualmente in vigore potrebbero comportare una contrazione del commercio internazionale di circa il 5%, avviando una riconfigurazione delle filiere produttive a livello mondiale. Ciò porterebbe a un sistema di scambi meno integrato ed efficiente, con effetti che potrebbero estendersi oltre il commercio, alterando la struttura del sistema monetario internazionale, che attualmente ruota attorno al dollaro e limitando i flussi di capitale.
Infine, il governatore ha sottolineato che le attuali dispute commerciali non rappresentano solo un malessere temporaneo, ma sono sintomo di un deterioramento profondo delle relazioni politiche ed economiche a livello internazionale. Questo processo sta accelerando la ristrutturazione delle filiere produttive e degli scambi globali, un fenomeno già in atto.
– Foto: ufficio stampa Bankitalia –
(ITALPRESS)
Impatto delle Barriere Doganali sulla Crescita Economica Globale
ROMA (ITALPRESS) – L’escalation delle barriere doganali potrebbe ridurre la crescita globale di quasi un punto percentuale nel prossimo biennio, con un impatto quasi doppio negli Stati Uniti. I dazi potrebbero portare a una diminuzione della domanda di lavoro e a un incremento delle pressioni inflazionistiche, in un contesto già segnato da aspettative di inflazione crescente. Queste circostanze mettono in evidenza come il commercio internazionale stia affrontando sfide significative.
Durante le sue osservazioni finali, il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha commentato l’effetto destabilizzante degli annunci e delle smentite, che generano incertezza e volatilità nei mercati. Tali condizioni non solo amplificano le conseguenze dei dazi, ma potrebbero anche persistere a lungo, considerando la complessità dei negoziati commerciali, solitamente caratterizzati da tempistiche molto più estese rispetto ai 90 giorni di sospensione precedentemente comunicati.
Panetta ha evidenziato che le politiche protezionistiche stanno indirizzando l’economia globale verso una direzione rischiosa. I dazi attualmente applicati potrebbero determinare una contrazione del 5% nel commercio internazionale, avviando una riprogrammazione delle filiere produttive mondiali. Questo fenomeno potrebbe portare a un sistema di scambi meno integrato e meno efficiente, con ripercussioni che superano l’ambito commerciale.
Infine, il governatore ha messo in luce che le aspre controversie commerciali odierne non rappresentano un problema temporaneo, ma piuttosto un segnale di un deterioramento nei rapporti politici ed economici internazionali, le cui origini sono assai profonde. Queste dinamiche stanno accelerando la ristrutturazione delle filiere produttive e degli scambi internazionali, un processo già in corso da tempo.
-Foto: ufficio stampa Bankitalia-
(ITALPRESS)
Non perderti tutte le notizie di economia su Blog.it
