Declino cognitivo accelerato: fattori che influenzano la velocità del deterioramento mentale.

Declino cognitivo accelerato: fattori che influenzano la velocità del deterioramento mentale.

Declino cognitivo accelerato: fattori che influenzano la velocità del deterioramento mentale.

Sostituti dello zucchero e salute del cervello: uno studio preoccupante

Alcuni dolcificanti artificiali, comunemente utilizzati come sostituti dello zucchero, potrebbero avere impatti negativi sulla salute del cervello nel lungo termine. Questo è quanto emerge da un importante studio pubblicato sulla rivista Neurology, editata dall’American Academy of Neurology. La ricerca ha coinvolto un campione di 12.772 adulti, rivelando che il consumo eccessivo di dolcificanti ipocalorici è correlato a un declino accelerato delle funzioni cognitive, in particolare tra i soggetti diabetici.

I dolcificanti analizzati e il loro utilizzo

Lo studio ha esaminato sette diversi dolcificanti: aspartame, saccarina, acesulfame-K, eritritolo, xilitolo, sorbitolo e tagatosio. Questi ingredienti sono presenti in molti prodotti alimentari, tra cui yogurt, dessert ipocalorici, acque aromatizzate e bevande gassate. Sebbene siano spesso considerati un’alternativa salutare allo zucchero, i risultati della ricerca sollevano interrogativi sulla loro sicurezza a lungo termine. Claudia Kimie Suemoto, autrice principale dello studio e docente all’Università di San Paolo in Brasile, ha dichiarato: “I nostri dati potrebbero farci riconsiderare l’uso di questi dolcificanti come sostituti privi di calorie”, avvertendo così della necessità di ulteriori ricerche.

La metodologia e i risultati dello studio

Condotto su una popolazione variegata di adulti, lo studio ha analizzato le diete dei partecipanti, chiedendo loro di compilare questionari dettagliati sui propri consumi alimentari nell’ultimo anno. I ricercatori hanno diviso i soggetti in tre gruppi in base al consumo di dolcificanti: il gruppo a basso consumo (20 mg al giorno), quello a consumo medio, e il gruppo a consumo elevato (191 mg al giorno). Quest’ultimo gruppo consuma in media l’equivalente di una lattina di bibita light al giorno.

I partecipanti hanno poi effettuato test cognitivi all’inizio, a metà e alla fine dello studio, valutando aspetti come la memoria, il linguaggio e le funzioni cognitive generali. Le aree analizzate comprendevano la fluidità verbale, la memoria di lavoro e la velocità di elaborazione.

Un declino cognitivo accelerato

I risultati hanno messo in luce un dato allarmante: coloro che utilizzavano maggiormente dolcificanti mostrano un declino più rapido delle capacità cognitive rispetto a chi ne consumava quantità minori. Dopo aver controllato variabili come età, sesso, ipertensione e malattie cardiovascolari, è emerso che il gruppo con un consumo elevato di dolcificanti ha registrato un declino cognitivamente più pronunciato, del 62%, equivalente a circa 1,6 anni di invecchiamento. Anche il gruppo intermedio ha mostrato un declino maggiore del 35%, pari a circa 1,3 anni di invecchiamento.

Commenti di esperti e implicazioni per la salute pubblica

L’esito di questo studio genera preoccupazione tra esperti nel campo della salute pubblica. “Questi risultati diventano sempre più significativi in un mondo in cui i dolcificanti artificiali sono presenti in molti prodotti alimentari”, afferma il dottor Giorgio Calabrese, nutrizionista e esperto di alimentazione. “Le persone devono essere consapevoli di ciò che stanno consumando e delle potenziali conseguenze a lungo termine.”

Inoltre, la notoria neuroscienziata, dott.ssa Sara Mednick, ha aggiunto: “È fondamentale che la comunità scientifica continui a monitorare gli effetti dei dolcificanti sul cervello, specialmente considerando l’aumento dei casi di diabete e delle malattie neurodegenerative.”

Considerazioni finali

Sebbene molte persone scelgano i dolcificanti artificiali per ridurre l’apporto calorico e controllare il peso, è chiaro che la loro sicurezza a lungo termine deve essere rivalutata. L’idea di sostituire lo zucchero con alternative ipocaloriche potrebbe non essere così semplice come si pensava, e ciò impone una revisione lucida delle scelte alimentari quotidiane. La salute del cervello è fondamentale, e i consumatori, così come i professionisti della salute, devono essere informati sugli effetti collaterali di queste sostanze.

Informazioni e dati sono stati tratti da fonti ufficiali e studi recenti, che evidenziano l’importanza di essere sempre aggiornati su nuove ricerche nel campo della nutrizione e della salute.

Ultimo aggiornamento: giovedì, 4 settembre 2025, 18:51.

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