di genere nella pulizia del bagno: le donne in prima linea.

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Barbara Leda Kenny è un’antropologa esperta in politiche di genere e coordinatrice del webmagazine ingenere.it. Durante un’intervista a La Stampa, ha sollevato un importante dibattito sul ruolo delle donne italiane nella società contemporanea. Kenny sostiene che le donne italiane stiano cambiando il modo in cui affrontano la maternità e il lavoro, rifiutando di sopportare l’enorme carico di cura tradizionalmente loro assegnato. Questo cambiamento si riflette nel numero sempre più basso di figli che decidono di avere e nel ritardo con cui scelgono di diventare madri, spesso solo se lavorano.

La coordinatrice di ingenere.it ha citato alcuni dati significativi durante l’intervista: secondo lei, il 94% delle donne si occupa della pulizia del bagno in casa. Questo sottolinea quanto il lavoro di cura sia ancora prevalentemente a carico delle donne, influendo negativamente sulle loro possibilità di realizzazione personale e professionale. Kenny enfatizza il peso economico di questa situazione, affermando che se si potesse quantificare, avrebbe un impatto significativo sul PIL.

L’antropologa ha anche fatto riferimento ai servizi dedicati alla prima infanzia presenti in Francia, sottolineando che in Italia mancano soluzioni simili e che i sostegni economici alle famiglie sono quattro volte inferiori rispetto alla Francia. Questo si traduce in un tasso di occupazione femminile molto più alto in Francia rispetto all’Italia, dove le neo mamme spesso si vedono costrette a lasciare il lavoro per mancanza di sostegno.

Kenny ha evidenziato la necessità di una riforma culturale che porti a una maggiore condivisione delle responsabilità domestiche tra uomini e donne. Questo cambiamento non solo permetterebbe alle donne di realizzare pienamente il proprio potenziale, ma contribuirebbe anche a superare gli stereotipi di genere dannosi presenti nella società italiana.

In conclusione, la coordinatrice di ingenere.it invita la società italiana a compiere passi significativi verso una divisione più equa del lavoro domestico all’interno delle famiglie. Solo attraverso un cambiamento culturale profondo e la promozione del valore del lavoro domestico si potrà garantire alle donne italiane un pieno diritto alla realizzazione personale e professionale.

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