Disabilità tra gli over 65 in Italia: il 14% affronta sfide quotidiane significative.

Disabilità tra gli over 65 in Italia: il 14% affronta sfide quotidiane significative.

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Disabilità e Fragilità tra gli Ultra 65enni in Italia: Un Rapporto Preoccupante

In Italia, la situazione degli anziani ultra 65enni presenta dati allarmanti: 14 su 100 sono disabili, incapaci di eseguire almeno una fondamentale attività quotidiana. Inoltre, il 16% delle persone di questa fascia di età risulta fragile, una condizione che influenza profondamente la loro qualità della vita. Questi dati emergono dalle recenti rilevazioni dell’indagine PASSI d’Argento, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, per il biennio 2023-2024.

Maria Masocco, responsabile della sorveglianza, dichiara: “L’analisi mostra una lenta ma costante riduzione della disabilità e fragilità dal 2016 ad oggi, ma con un significativo calo nel 2021, probabilmente legato all’impatto del COVID-19 sulle persone anziane.” Questo calo solleva interrogativi sulla capacità di identificare e supportare adeguatamente queste popolazioni vulnerabili durante la pandemia.

Problimi Sensoriali e Autonomia Inadeguata

Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda la salute sensoriale. Circa 1 anziano su 4 ha almeno una difficoltà sensoriale, che non può essere risolta con ausili come occhiali o apparecchi acustici. Le statistiche rivelano che il 9% degli ultra 65enni ha problemi di vista non correggibili, quota che sale al 25% dopo gli 85 anni. Per la salute uditiva, il 13% degli anziani ha difficoltà di udito non risolvibili. Da questo punto di vista, Barbara De Rossi, attrice e sostenitrice di diritti per gli anziani, afferma: “È fondamentale dare voce a chi è silenzioso e spesso dimenticato dalla società.”

Le difficoltà di masticazione colpiscono il 11% degli ultra 65enni, situazione che limita notevolmente la loro capacità di alimentarsi adeguatamente. In effetti, l’assenza di assistenza professionale può incidere pesantemente sulla loro salute complessiva, contribuendo all’isolamento e ad un aumento dei sintomi depressivi. Se solo il 2% riceve assistenza appropriata in centri diurni, il restante è generalmente supportato dalle famiglie, il che mette a dura prova le già fragili dinamiche familiari.

I dati rivelano che la disabilità aumenta con l’età: dopo gli 85 anni, la percentuale di disabili tocca il 42%. Le donne sono maggiormente colpite, a causa di fattori socio-economici e di una vita più lunga che le porta a sperimentare condizioni di salute più precarie. L’indagine ha evidenziato un chiaro gradiente socio-economico: il 31% degli anziani con difficoltà economiche risulta disabile, rispetto al 9% di chi non ha tali difficoltà.

In parte, la disabilità è anche connessa alla cronicità: solo il 6% di chi vive senza patologie croniche riporta disabilità, ma questa quota sale al 28% tra coloro che hanno due o più malattie croniche. Mario Gatti, esperto di sanità pubblica, sottolinea che “la prevenzione deve diventare una priorità, se vogliamo migliorare la vita degli anziani e sostenere le famiglie.”

Le Iniziative Necessarie per un Invecchiamento Sano

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’invecchiamento sano come “un processo di sviluppo e mantenimento della capacità funzionale che consente il benessere in età avanzata”. A fronte di questo, la fragilità emerge come un bersaglio chiave per la prevenzione. È una condizione dinamica che può essere affrontata agendo tempestivamente su fattori di rischio modificabili come l’inattività fisica e la malnutrizione.

La sorveglianza PASSI d’Argento fornisce un utile strumento per identificare precocemente la fragilità, ponendo l’accento sugli anziani autonomi nelle attività quotidiane ma che affrontano difficoltà in funzioni complesse come la gestione delle risorse economiche. In questo contesto, la necessità di promuovere servizi di supporto e assistenza diventa cruciale.

Michele Mastroeni, un anziano attivista, chiede una maggiore attenzione per queste problematiche: “Le scelte politiche e le risorse devono andare verso una maggiore integrazione dei servizi sociali e sanitari per poter davvero sostenere chi vive queste difficoltà.”

In sintesi, i dati 2023-2024 offrono una chiara visione delle sfide che devono affrontare gli ultra 65enni in Italia. È essenziale che le istituzioni e la società civile lavorino insieme per garantire un invecchiamento attivo e sano, riducendo il carico su famiglie e servizi. Fonti ufficiali, come l’Istituto Superiore di Sanità, continuano a monitorare la situazione, invitando a un approccio integrato e inclusivo.

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