DL Università: approvato dalla Camera, diventa legge per il futuro dell’istruzione superiore.
La Camera dei Deputati ha approvato definitivamente un decreto legge che destina oltre 300 milioni di euro a Università, ricerca, istruzione e salute. Tra le misure principali, figurano 160 milioni per potenziare progetti e infrastrutture scientifiche, di cui 40 milioni disponibili nel 2025, e 150 milioni per il Piano d’azione ‘Ricerca Sud’ volto a stimolare l’innovazione nelle regioni meno sviluppate. Inoltre, si estende a fine 2025 il mandato dei componenti del Consiglio Universitario Nazionale e si semplificano i requisiti per la stabilizzazione del personale precario del CNR. La ministra Bernini sottolinea l’importanza di questi investimenti per la competizione dell’Italia nel panorama scientifico internazionale.
Approvato il Decreto Legge su Università e Ricerca: Investimenti per il Futuro
ROMA (ITALPRESS) – La Camera dei deputati ha approvato definitivamente il decreto legge contenente “disposizioni urgenti in materia di Università e ricerca, istruzione e salute”, con 149 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astenuti. Il provvedimento, già ratificato dal Senato, si trasforma così in legge, aprendo la strada a significativi investimenti per il sistema universitario e per il rafforzamento della ricerca in Italia.
Uno dei punti salienti del decreto è l’assegnazione di 160 milioni di euro agli enti di ricerca sotto la supervisione del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Questi fondi, distribuiti su tre anni, sono destinati a supportare programmi e infrastrutture scientifiche, nonché progetti di collaborazione nazionali e internazionali. Inoltre, il Piano d’azione ‘Ricerca Sud’ beneficia di 150 milioni di euro per potenziare la ricerca nelle regioni del Meridione, evidenziando l’impegno a creare un ambiente favorevole all’innovazione e alla collaborazione tra università, aziende e istituzioni locali.
Il decreto prevede anche la proroga del mandato dei membri del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) fino al 31 dicembre 2025, consentendo il completamento della riforma di questo organismo. Inoltre, è confermato il regime fiscale agevolato per le borse di ricerca attivate prima del 7 giugno 2025, eliminando dubbi circa la validità delle borse già assegnate, garantendo così stabilità per i ricercatori in formazione.
Per i ricercatori e tecnici del CNR, il decreto consente l’avvio delle procedure per la stabilizzazione del personale precario, aumentando le risorse dedicate a tali operazioni. Anna Maria Bernini, ministra dell’Università, ha sottolineato come questi investimenti siano decisivi per il futuro della ricerca italiana, evidenziando l’efficacia di questo intervento nell’affermare l’Italia come centro di attrazione per nuovi talenti e innovazione.
Approvazione del Decreto Legge su Università e Ricerca
ROMA (ITALPRESS) – La Camera dei Deputati ha approvato il decreto legge contenente “disposizioni urgenti in materia di Università, ricerca, istruzione e salute” con il voto favorevole di 149 deputati, 91 contrari e 3 astenuti. Già autorizzato dal Senato, il provvedimento ora diventa legge.
Uno degli elementi cruciali della legge è l’assegnazione di 160 milioni di euro per potenziare la ricerca e le infrastrutture scientifiche. Questa somma sarà distribuita nel corso degli anni: 40 milioni nel 2025, 60 milioni nel 2026 e altri 60 milioni nel 2027. Le nuove risorse si aggiungeranno ai fondi già previsti dal MUR per il Fondo di Finanziamento Ordinario degli Enti di Ricerca, che ammontano a circa 1,5 miliardi per il 2025.
Il Piano d’azione “Ricerca Sud” ha ricevuto lo svincolo di 150 milioni di euro, finalizzati a potenziare la ricerca e l’innovazione nelle regioni meno sviluppate del Paese. L’iniziativa prevede la creazione di ecosistemi di innovazione in diverse aree del Mezzogiorno, mirando a trasformare il sud dell’Italia in un centro d’eccellenza scientifica e tecnologica, attraverso una maggiore collaborazione tra università, aziende e amministrazioni locali.
In aggiunta, il decreto prevede la proroga fino al 31 dicembre 2025 del mandato dei membri del Consiglio Universitario Nazionale, permettendo così di completare la riforma in corso. Inoltre, è stato confermato un regime fiscale agevolato per le borse di ricerca attive prima del 7 giugno 2025, mentre i titoli di studio dei laureati in Scienze dell’Educazione degli anni accademici precedenti verranno considerati validi. Infine, si prevede la stabilizzazione dei precari del CNR, con fondi dedicati già inclusi nella Legge di Bilancio 2025.
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