Dopo 24 anni, scatta il primo accordo WTO per limitare i sussidi alla pesca.

Dopo 24 anni, scatta il primo accordo WTO per limitare i sussidi alla pesca.

## Obiettivi e Impatti dell’Accordo “Fish One”

“Fish One” ha come obiettivo principale quello di migliorare la sostenibilità marina. Secondo la FAO, oltre un terzo delle risorse ittiche mondiali è già sovrasfruttato. Da un lato, l’accordo vieta i sussidi per la pesca IUU, imponendo agli Stati membri di stabilire criteri chiari per la determinazione di tali attività. Dall’altro lato, funziona come un invito all’azione per una gestione più responsabile delle risorse ittiche.

Rashid Sumaila, esperto in economia della pesca, sottolinea che questo accordo rappresenta un primo passo storico verso la cooperazione multilaterale per la sostenibilità degli oceani. Gli Stati membri hanno impiegato più di tre anni per ratificare il trattato, raggiungendo finalmente quota 111 su 166 membri.


## Sfide e Criticità del Trattato

Pur trattandosi di un traguardo significativo, “Fish One” presenta diverse criticità. In particolare, non riesce a chiudere alcuni “cavalli di Troia” inseriti nel testo. Benché vieti i sussidi per la pesca IUU e per le risorse sovrasfruttate, permangono aree grigie. L’accordo invita a limitare i sussidi per le scorte ittiche il cui stato è sconosciuto, senza però un divieto esplicito. Di conseguenza, i governi potrebbero semplicemente reinvestire le risorse in attività su stock non valutati, aumentando il rischio di sovrasfruttamento.

Inoltre, la possibilità di subsidiare stock sovrasfruttati se possono presentare misure di gestione adeguate, come l’uso di attrezzature di pesca selettive, solleva preoccupazioni circa l’equità nella sua applicazione, avvantaggiando paesi con risorse adeguate per implementare tali misure.

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