Dot, l’app di companion AI personalizzata, chiude i battenti: scopri le motivazioni.

Dot, l’app di companion AI personalizzata, chiude i battenti: scopri le motivazioni.

Dot, l’app di companion AI personalizzata, chiude i battenti: scopri le motivazioni.

La chiusura di Dot, l’app AI che aspira a essere un compagno

L’azienda New Computer ha annunciato venerdì la chiusura dell’app Dot, un’assistente AI progettata per essere un amico e confidente. Il servizio rimarrà attivo fino al 5 ottobre, permettendo agli utenti di scaricare i propri dati.

Dot è stata lanciata nel 2024 dai cofondatori Sam Whitmore e Jason Yuan, ex designer di Apple. L’app si inserisce in un settore sempre più controverso degli assistenti virtuali, descritta come un “amico e compagno” che si personalizza nel tempo in base agli interessi degli utenti. L’obiettivo era fornire consigli, conforto e supporto emotivo.

L’approccio unico di Dot verso l’intelligenza artificiale

Come spiegato da Yuan all’epoca del lancio, Dot aveva lo scopo di “facilitare una relazione con il mio io interiore”. L’app si proponeva di essere un “specchio vivente” del sé, permettendo agli utenti di riflettere e comunicare in modo più profondo con se stessi.

Nonostante le buone intenzioni alla base di Dot, emergono interrogativi riguardo alla sicurezza e all’efficacia di tali tecnologie quando utilizzati da persone emotivamente vulnerabili. Con l’aumento dell’interesse per la tecnologia AI, ci sono crescenti preoccupazioni sull’impatto che queste app possono avere sulla salute mentale degli utenti.


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