Ecosia propone di gestire Chrome: un’idea innovativa per un futuro sostenibile.

Ecosia propone di gestire Chrome: un’idea innovativa per un futuro sostenibile.

Il restante 40%—circa 400 miliardi di dollari, secondo le stime di Ecosia—sarebbe destinato a Google. Quest’ultima manterrebbe la proprietà intellettuale e potrebbe continuare a essere il motore di ricerca predefinito. Alla scadenza dei dieci anni, la gestione potrebbe essere trasferita a un’altra entità o essere riconsiderata.

Ecosia, che si avvale di Google per alimentare il proprio motore di ricerca, ha già instaurato una partnership di condivisione delle entrate con il gigante tecnologico e offre un proprio browser basato sul motore open source Chromium, che alimenta Chrome. Kroll sostiene che l’idea di gestione non è così fuori luogo. “Saremmo felici di gestire Chrome per loro”, afferma, assicurando anche che il personale di Chrome manterrebbe il proprio posto di lavoro.

Kroll riconosce tuttavia che l’obiettivo principale è indurre il giudice a considerare alternative alle tradizionali opzioni di dismissione, come la vendita o la scissione. Queste ultime opzioni continuerebbero a mantenere il potere di Chrome e i suoi miliardi nelle mani delle grandi tecnologie.


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