Eni cresce nel terzo trimestre: volumi ed efficienze oltre le aspettative, afferma De Scalzi
Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato risultati consolidati positivi per il terzo trimestre e i primi nove mesi del 2025, con una crescita del 6% nella produzione e un aumento della generazione di cassa nonostante uno scenario globale complesso. Il programma di buyback è stato incrementato del 20%, sostenuto da una solida struttura finanziaria con leve storicamente basse. Prosegue lo sviluppo del business Upstream e le iniziative legate alla transizione energetica, tra cui investimenti in bioraffinazione, rinnovabili e cattura di CO2. Le cessioni strategiche hanno generato incassi significativi, rafforzando il posizionamento competitivo e il valore per gli azionisti.
Eni: Risultati Trimestrali 2025 e Progetti Strategici in Evoluzione
Il Consiglio di Amministrazione di Eni, presieduto da Giuseppe Zafarana, ha approvato i risultati consolidati del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2025, non sottoposti a revisione contabile. L’azienda ha registrato una crescita significativa nella produzione, aumentata del 6%, e nell’efficienza dei costi, che ha permesso di incrementare per la seconda volta la stima annuale della generazione di cassa. Il programma di acquisto di azioni è stato ampliato del 20%, raggiungendo 1,8 miliardi di euro, grazie a una solida struttura patrimoniale e a numerose iniziative di cassa che prevedono un ammontare annuo atteso di 4 miliardi, superiore del 30% rispetto agli obiettivi precedenti. Tra le novità di rilievo, la decisione finale di investimento sul progetto Coral North FLNG in Mozambico e la vendita del 30% del campo petrolifero Baleine in Costa d’Avorio.
Sono state avviate le riconversioni industriali nei siti di Brindisi, Sannazzaro e Priolo, e si sta per finalizzare un investimento di 2 miliardi del fondo Ares in Plenitude, con un accordo per creare un nuovo satellite a controllo congiunto dedicato alle attività di cattura, stoccaggio e riutilizzo della CO2. L’AD Claudio Descalzi ha sottolineato come la produzione di 1,76 milioni di barili al giorno superi le aspettative, specie grazie ai progetti in sviluppo in Congo, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Libia, e all’espansione in Indonesia e Malesia nel settore del gas naturale liquefatto (GNL).
Focus importante è stato posto anche sulla strategia di transizione energetica: i potenziamenti degli hub di Sannazzaro e Priolo favoriscono lo sviluppo della bioraffinazione nel settore downstream, mentre Plenitude ha raggiunto una capacità installata di 4,8 GW di energia rinnovabile, puntando a 5,5 GW entro fine anno. La partnership con GIP massimizza il potenziale delle attività CCUS di Eni. La performance finanziaria, in uno scenario di prezzi del greggio deboli e un euro forte, si mostra solida con un EBIT proforma di 3 miliardi di euro e un utile netto in crescita del 20%, accompagnato da un flusso di cassa positivo di 3,3 miliardi.
L’azione strategica dell’azienda dimostra un andamento positivo e coordinato tra tutte le aree di attività, con una crescita competitiva nei settori chiave. La combinazione di nuovi progetti upstream e la valorizzazione del portafoglio, unita a strategie di esplorazione avanzata e investimenti nella transizione energetica, permettono a Eni di consolidare il proprio posizionamento nel mercato globale, aumentando nel contempo il valore per gli azionisti e riducendo il livello di indebitamento grazie anche a un programma di buyback potenziato.
Eni rafforza la crescita e la transizione energetica con risultati positivi nel 2025
Il Consiglio di Amministrazione di Eni, presieduto da Giuseppe Zafarana, ha approvato i risultati consolidati del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2025, evidenziando un’eccellente performance nonostante le sfide del mercato. La crescita dei volumi di produzione e il miglioramento delle efficienze operative hanno permesso un incremento della stima annuale della generazione di cassa, superando le aspettative. Inoltre, è stato deciso un aumento del programma di acquisto azionario a 1,8 miliardi di euro, rafforzando la solida struttura patrimoniale, con un leverage proforma ai minimi storici, supportato da iniziative di cassa annuali attese per 4 miliardi di euro.
Il settore upstream conferma la sua leadership all’interno dell’industria, con una crescita della produzione del 6% grazie a un’accurata valorizzazione del portafoglio, che include importanti investimenti come il progetto Coral North FLNG in Mozambico e la vendita del 30% della quota nel campo Baleine in Costa d’Avorio. Entro la fine del 2025 saranno inoltre formalizzati gli accordi relativi al più grande satellite upstream, che punta sul potenziale della regione Indonesia-Malesia e sullo sviluppo del GNL in collaborazione con Petronas. Parallelamente procede la strategia di diversificazione verso la transizione energetica con significativi investimenti, tra cui la conversione degli impianti industriali di Brindisi, Sannazzaro e Priolo.
Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha sottolineato l’andamento positivo su tutti i fronti, segnalando la produzione in aumento a 1,76 milioni di barili al giorno e la revisione al rialzo della guidance annuale. Ha inoltre evidenziato il valore generato attraverso la cessione delle quote in Baleine e Plenitude, con incassi complessivi per circa 6,5 miliardi di euro negli ultimi due anni. La crescita delle attività rinnovabili si concretizza con una capacità installata di 4,8 GW in Plenitude, in linea per raggiungere i 5,5 GW entro fine anno, mentre la nuova collaborazione con GIP punta a sviluppare ulteriormente il potenziale nel campo della cattura e riutilizzo della CO2.
Dal punto di vista finanziario, l’EBIT proforma si attesta intorno ai 3 miliardi di euro, con un utile netto superiore alle previsioni e una robusta generazione di cassa. La leva finanziaria rimane ai livelli minimi storici, confermando la solidità della strategia che abbina crescita e stabilità dei dividendi. L’aumento del buyback e la riduzione dell’indebitamento testimoniano l’efficacia del modello satellitare e del dual exploration model, che consentono di cogliere nuove opportunità, mantenendo elevata la capacità di generare valore per gli azionisti.
Non perderti tutte le notizie di economia su Blog.it
