Eugene Levy racconta il suo hotel preferito, il Día de los Muertos e l’incontro con William.

Eugene Levy racconta il suo hotel preferito, il Día de los Muertos e l’incontro con William.

Un Nuovo Approccio al Viaggio

Dopo aver vissuto alcune delle avventure più adrenalina, emerge una domanda: ha questo programma cambiato il modo in cui Eugene percepisce i viaggi? “Diciamo che sto avanzando verso essere un viaggiatore più esperto,” riflette. “Penso che l’esperienza di esplorare e scoprire sia un po’ cambiata. Ma l’idea di arrivare è ancora un po’ la stessa – non mi piace l’esperienza in aeroporto. Non sopporto la sicurezza. Poi quando arrivi, devi affrontare il jet lag. Ci sono cose che probabilmente non diventeranno mai più piacevoli, ma l’idea di vivere e scoprire si è un po’ modificata.”

Credo che quello che Eugene stia esprimendo risuoni con molti di noi: il viaggio dovrebbe essere un’esperienza di crescita, ma ci sono sempre aspetti logistici e pratici che possono rendere il tutto opprimente. Ma affrontando nuove sfide, come ha fatto Eugene, ci si può sorprendere. Ogni avventura rappresenta una sfida, un’opportunità di apprendimento e, alla fine, una possibilità di crescita.

La sua serie, con un mix di umorismo e serietà, ci offre uno spaccato di come il viaggio possa trasformarci. Eugene ammette di sentirsi meno a suo agio nei contesti sperimentali, ma ogni volta che supera un’ambiguità, scopre nuove verità su se stesso e sul mondo che lo circonda. Questo è il vero significato del viaggio: non solo visitare nuovi luoghi, ma anche esplorare sé stessi.


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