Export Italia: Sud e Isole calano, Nord e Centro crescono con segno positivo
Nel terzo trimestre 2025 si registra una crescita congiunturale delle esportazioni in quasi tutte le aree italiane, tranne che nel Sud e nelle Isole. Il Centro mostra il maggiore incremento (+3,2%), seguito dal Nord-ovest e Nord-est (+2,4%). Nei primi nove mesi, l’export nazionale cresce del 3,6%, con il Centro che guida l’aumento (+14,3%), mentre le Isole segnano una forte contrazione (-7,3%). Le regioni con maggior crescita sono Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Lazio, grazie soprattutto alle vendite di farmaceutici, metalli e mezzi di trasporto. Le esportazioni verso Stati Uniti, Francia e Spagna supportano il trend positivo.
Export Italiano nel Terzo Trimestre 2025: Trend e Differenze Territoriali
Nel terzo trimestre del 2025, l’Istat rileva una crescita congiunturale delle esportazioni nella maggior parte delle aree geografiche italiane. Il Centro registra l’incremento più consistente con un +3,2%, seguito dal Nord-ovest e dal Nord-est, entrambi a +2,4%. Solo il Sud e le Isole evidenziano una diminuzione pari al -0,9%. Analizzando i primi nove mesi dell’anno, la crescita su base annua dell’export nazionale si attesta al +3,6%, frutto di tendenze differenziate: il Centro segna un aumento significativo del +14,3%, il Sud cresce moderatamente (+3,2%) così come il Nord-ovest e il Nord-est (+1,9% per entrambi), mentre le Isole registrano un calo marcato pari al -7,3%.
A livello regionale, tra gennaio e settembre 2025, le regioni che hanno sperimentato i maggiori incrementi percentuali delle esportazioni sono state Friuli-Venezia Giulia con il +22,5%, Toscana con il +20,2% e Lazio con il +14,0%. Al contrario, Basilicata (-12,1%), Sardegna (-11,5%), Molise (-7,7%) e Sicilia (-5,1%) hanno evidenziato i cali più importanti. Questi dati confermano un divario significativo tra alcune regioni del Centro-Nord e quelle del Mezzogiorno e delle isole.
L’incremento complessivo dell’export nazionale è sostenuto principalmente dalle esportazioni di prodotti farmaceutici, chimico-medicinali e botanici provenienti da Toscana, Lazio, Lombardia, Campania e Abruzzo, responsabili di un apporto di 3 punti percentuali alla crescita annua. Un altro contributo positivo di 1,2 punti arriva dalle vendite di metalli di base e prodotti in metallo dalla Toscana e dei mezzi di trasporto dal Friuli-Venezia Giulia. Dall’altra parte, la riduzione delle esportazioni di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, prodotti petroliferi e autoveicoli da alcune regioni genera un impatto negativo di -1,1 punti percentuali.
Le esportazioni verso specifici mercati esteri hanno fornito spinte rilevanti durante i primi nove mesi del 2025. La Toscana ha incrementato fortemente le vendite verso Francia, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e paesi OPEC, mentre il Lazio e il Friuli-Venezia Giulia hanno ampliato i loro rapporti commerciali con gli Stati Uniti e la Germania. Tra i contributi negativi più significativi emerge il calo delle esportazioni toscane verso la Turchia (-44,7%). Dal punto di vista provinciale, Firenze, Trieste, Frosinone, Varese e Arezzo mostrano performance positive, mentre Milano, Siracusa, Cagliari, Siena e Venezia registrano riduzioni. L’Istat sottolinea che nel complesso, nonostante alcune difficoltà nel Sud e nelle Isole, il Centro conferma il ruolo di motore principale della crescita export italiana.
Andamento dell’export italiano nel terzo trimestre 2025: dinamiche territoriali e settoriali
Nel terzo trimestre del 2025, l’Istat rileva una crescita congiunturale delle esportazioni in quasi tutte le ripartizioni territoriali italiane, fatta eccezione per il Sud e le Isole, dove si registra un calo dello 0,9%. Il Centro evidenzia l’aumento più marcato con un +3,2%, seguito da un incremento più contenuto ma comunque significativo tanto nel Nord-ovest quanto nel Nord-est, entrambi attestati su un +2,4%. Analizzando l’andamento su base annua dal periodo gennaio-settembre 2025, emerge un incremento complessivo del valore delle esportazioni del 3,6%, caratterizzato tuttavia da disparità territoriali: le vendite all’estero sono cresciute sensibilmente nel Centro (+14,3%) e, in misura più contenuta, nel Sud (+3,2%) e nelle due aree settentrionali (+1,9% ciascuna), mentre le Isole evidenziano una contrazione rilevante del 7,3%.
Nel corso dei primi nove mesi del 2025, alcune regioni italiane si distinguono per i maggiori aumenti su base annua delle esportazioni in termini di valore, con il Friuli-Venezia Giulia in testa (+22,5%), seguita da Toscana (+20,2%) e Lazio (+14,0%). Al contrario, si riscontrano flessioni più marcate nelle esportazioni di Basilicata (-12,1%), Sardegna (-11,5%), Molise (-7,7%) e Sicilia (-5,1%). Le dinamiche settoriali offrono ulteriori spunti: la crescita dell’export dei prodotti farmaceutici, chimico-medicinali e botanici proveniente da Toscana, Lazio, Lombardia, Campania e Abruzzo contribuisce per circa 3 punti percentuali all’incremento nazionale. Anche i metalli di base e i prodotti in metallo della Toscana e i mezzi di trasporto del Friuli-Venezia Giulia apportano un contributo positivo, rispettivamente 1,2 punti percentuali.
L’analisi delle esportazioni per area geografica evidenzia significativi aumenti delle vendite della Toscana verso mercati come Francia (+49,5%), Spagna (+85,4%), Svizzera (+101,7%), Stati Uniti (+12,5%) e paesi OPEC (+40,4%). Il Lazio beneficia di un’ottima crescita verso gli Stati Uniti (+74,2%), così come il Friuli-Venezia Giulia verso Stati Uniti (+55,3%) e Germania (+67,5%). Tra i cali più consistenti, spicca la forte riduzione delle esportazioni toscane verso la Turchia (-44,7%). A livello provinciale, Firenze, Trieste, Frosinone, Varese e Arezzo registrano le performance più positive, mentre Milano, Siracusa, Cagliari, Siena e Venezia segnalano i maggiori contributi negativi.
Le rilevazioni Istat per il terzo trimestre 2025 confermano un generale andamento positivo per l’export italiano, con l’eccezione delle aree meridionali e insulari. Le regioni del Centro rappresentano il motore della crescita nazionale, apportando la quota più consistente degli incrementi annuali. Al contrario, le difficoltà più evidenti accomunano soprattutto Sicilia e Sardegna, che incidono negativamente sull’intero quadro delle esportazioni. Queste dinamiche riflettono un quadro articolato, dove la mobilità economica e il profilo settoriale dei territori giocano un ruolo determinante nell’orientare le performance complessive dell’export italiano.
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