Farnesina interviene per sbloccare stipendi dei dipendenti delle basi USA in Italia.
Stipendi non pagati ai dipendenti delle basi USA in Italia: la situazione attuale
Negli ultimi giorni, la Farnesina ha intrapreso azioni significative in risposta al mancato pagamento degli stipendi di ottobre per i dipendenti italiani che lavorano presso alcune basi militari statunitensi in Italia. Questa situazione è direttamente connessa all’attuale “shutdown” del Governo federale americano, un fenomeno che ha colpito milioni di lavoratori federali. Il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha avviato negoziati sia a Roma che a Washington, contattando l’ambasciata americana e il Dipartimento di Stato. L’obiettivo è quello di evidenziare l’urgenza di trovare una soluzione temporanea per garantire il pagamento degli stipendi, indipendentemente dalla durata dello shutdown.
Le conseguenze dello shutdown federale
Dal 1° ottobre 2023, gli Stati Uniti sono affrontano uno dei periodi di shutdown più lunghi della loro storia. Questo ha portato al congedo temporaneo non retribuito di circa 750.000 dipendenti federali. Coloro che sono stati chiamati a continuare a garantire servizi essenziali stanno prestando la loro opera senza ricevere compenso. La retribuzione verrà riconosciuta solo quando il Congresso approverà la legge di rifinanziamento. Un recente “National Security Presidential Memorandum” del Presidente Biden, emesso il 15 ottobre, ha autorizzato l’uso di fondi già stanziati dal Congresso per garantire il pagamento delle forze armate attive e dei riservisti, ma non include i civili impiegati nelle basi militari all’estero, come quelle in Italia.
Attualmente, la situazione è delicata per circa 2.000 lavoratori italiani delle basi USA in Italia, principalmente localizzati ad Aviano (USAF) e Vicenza (US Army), i quali non hanno ricevuto il pagamento di ottobre. La loro situazione lavorativa è disciplinata dalla normativa italiana, ma le decisioni relative ai pagamenti sono in mano alle Forze Armate competenti di ogni base. Inoltre, è importante notare che i dipendenti delle basi controllate dalla US Navy, come quella di Napoli, hanno ricevuto regolarmente il loro stipendio grazie a normative diverse che regolano i capitoli di bilancio di ciascuna Forza Armata.
In risposta alla crisi, la Farnesina ha richiesto aggiornamenti all’ambasciata USA a Roma. Le autorità americane hanno confermato che l’US Army e l’US Air Force stanno valutando la possibilità di utilizzare fondi interni per garantire il pagamento degli stipendi ai dipendenti italiani, dimostrando così la preoccupazione per le ricadute negative di questa situazione.
Le ripercussioni sociali ed economiche
Il mancato pagamento degli stipendi non ha solo implicazioni economiche immediatamente tangibili per i lavoratori coinvolti e le loro famiglie, ma solleva anche questioni più ampie riguardo alla stabilità sociale e alla fiducia nei rapporti transatlantici. Ambasciatori e funzionari sia italiani che americani stanno cercando di affrontare tale emergenza nel miglior modo possibile, consapevoli che la prevenzione delle tensioni potrebbe essere cruciale per la cooperazione futura.
La situazione attuale è un chiaro esempio di come eventi a livello internazionale possano riflettersi sulla vita quotidiana delle persone. Innanzitutto, i lavoratori delle basi USA in Italia sono caratterizzati non solo da competenze professionali, ma anche da un forte legame culturale e sociale con il territorio che li ospita. Ficcare una “ciliegina sulla torta” è rappresentato dalla necessità di mappare le alternative per garantire la continuità dei pagamenti e salvaguardare i diritti dei lavoratori finché non si raggiunge una soluzione definitiva.
In attesa di ulteriori sviluppi, l’attenzione rimane focalizzata sull’evoluzione del processo di negoziazione tra i due Paesi, sperando in una risoluzione rapida che possa placare l’ansia di quanti si trovano in questa difficile situazione. La Farnesina, intanto, continua a monitorare gli sviluppi, lavorando a stretto contatto con le autorità americane per mitigare le conseguenze di questa crisi.
Fonti: Italpress, Dipartimento di Stato USA, USA.gov.
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