Festival Calcio Comunità Educante: unire sport, cultura e inclusione per un futuro migliore.

Festival CC’E: Sport e Inclusione al Centro dell’Attività Educativa
Il Festival CC’E – Calcio Comunità Educante ha reso omaggio al potere trasformativo dello sport attraverso tre giornate intense, che hanno unito il Castello di Gradara, la Comunità di San Patrignano e Gabicce Mare. Questa seconda edizione, che si è svolta dal 30 maggio al 1 giugno, ha esplorato il calcio come strumento non solo sportivo, ma educativo e inclusivo. La manifestazione ha visto il coinvolgimento di molte personalità di spicco, creando un ambiente fertile per riflessioni e scambi di idee sul significato del calcio nella società.
Il festival è iniziato venerdì 30 maggio con una lectio magistralis di Armando Massarenti, dal titolo “Un calcio alla stupidità: lo sport ci renderà più umani e intelligenti?”, affiancato da Paola Severini Melograni e con la partecipazione di Silvio Garattini, noto esperto nel campo della salute. Massarenti ha affermato: “Il calcio può essere uno strumento di crescita, non solo per gli atleti, ma per tutte le persone”. Questo incontro ha suscitato dibattiti interessanti sull’importanza del calcio come veicolo di messaggi costruttivi.
Il Cuore del Festival: Dialoghi e Attività Pratiche
Sabato 31 maggio, il festival ha preso vita nella Comunità di San Patrignano. Qui, gli ospiti hanno avuto l’opportunità di partecipare a diverse attività, tra cui una dimostrazione di allenamento con l’Inter AIB Special e una partita tra la squadra di San Patrignano e quella della Comunità Incontro di Amelia. Durante la giornata, si sono svolti diversi panel tematici, come “Disagio infantile, adolescenziale e barriere psicofisiche: lo sport come possibile soluzione”. Silvio Garattini ha evidenziato come “lo sport possa diventare un rifugio, un luogo dove i giovani possono trovare supporto e speranza”.
Inoltre, è stato trattato il tema dell’antisemitismo e del razzismo, con Alessandra Servidori e Paola Severini Melograni che hanno guidato un dialogo significativo, evidenziando l’importanza della sensibilizzazione in ambito sportivo. Durante la mattinata, si è anche svolto un tributo in memoria di Ernesto Pellegrini e Lorenzo Muccioli, con un collegamento radiofonico che ha visto protagonisti nomi noti del mondo sportivo e dei media.
Il Premio Gianni Vasino è stato consegnato a Italo Cucci, un riconoscimento per il suo impegno nella promozione della comunicazione sportiva. Paolo Petrecca, direttore di Rai Sport, ha sottolineato: “Il riconoscimento a Cucci rappresenta un simbolo del legame tra sport e comunicazione, essenziale per la crescita dei giovani”.
Nel pomeriggio, dopo un incontro con politici e figure istituzionali, si è svolto anche un workshop incentrato su temi come l’abbandono scolastico e il bullismo. In tutto ciò, la presenza di esperti e professionisti ha dato vita a dibattiti cruciali per affrontare le problematiche giovanili e suggerire percorsi di intervento.
In chiusura della giornata, si è svolta una spettacolare esibizione dei Crooel Monroe, insieme ai Ladri di Carrozzelle, che ha riscosso un forte successo tra i giovani e gli adulti presenti. Interventi di figure come Renzo Ulivieri, presidente dell’Aiac, hanno ulteriormente messo in luce l’impatto positivo che lo sport può avere nella vita delle persone, specialmente quelle più vulnerabili.
Domenica 1 giugno, il festival ha visto la sua conclusione a Gabicce Mare con l’inaugurazione della mostra fotografica “Pier Paolo Pasolini e il calcio”. La presentazione del catalogo che accompagna la mostra ha attirato l’attenzione su un’interpretazione artistica del legame tra calcio e cultura. Davide Rondoni, noto poeta, ha aperto l’evento, affermando che “la cultura e lo sport devono dialogare tra loro per costruire un futuro migliore”.
In questo contesto, il panel “Il gender nel calcio” ha rappresentato un altro appuntamento significativo. Esperti come Marco Arlati e Rosario Coco hanno discusso dell’importanza di garantire pari opportunità in campo sportivo, promuovendo un messaggio di inclusione e rispetto.
In definitiva, il Festival CC’E ha dimostrato di essere un’occasione per generare confronto e ispirazione. La manifestazione ha confermato l’importanza del calcio nel promuovere l’inclusione e creando spazi per la discussione su temi fondamentali nel contesto sociale contemporaneo. Il successo di quest’edizione segna solo l’inizio di nuovi progetti volti a proseguire l’impegno per l’educazione e il benessere delle comunità.
Per maggiori informazioni sui progetti futuri del Festival e per approfondimenti, è possibile visitare il sito ufficiale e i canali social dedicati.
(Fonte: Ufficio Stampa Calcio Comunità Educante)
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