FlatPay: la startup danese entra nel club degli unicorni fintech europei.
Questa strategia deriva dall’idea che i proprietari di PMI siano attivamente alla ricerca di nuove soluzioni, anche se i loro sistemi attuali sono troppo costosi o inadeguati. “È qui che entriamo in gioco,” ha dichiarato Janca-Jensen, riferendosi al fatto che Flatpay si presenta in loco con penna e paper per spiegare le sue tariffe, portando terminali per dimostrazioni immediate. “Ogni venditore ha quella valigetta.”
Questa modalità pratica potrebbe aiutare Flatpay ad aumentare la sua quota in un mercato ambito anche da grandi fornitori tradizionali e da altri operatori fintech come PayPal, Stripe e SumUp. Inoltre, ci sono nuovi attori concentrati su settori specifici come l’ospitalità. Tuttavia, il vero fattore distintivo è l’idea principale: le PMI desiderano semplicità e Flatpay le lascia “pronte all’uso.”
Sebbene ciò comporti costi di acquisizione clienti più elevati rispetto alla media, specialmente in abbinamento a un supporto clienti attivo 24 ore su 24, Janca-Jensen afferma che la domanda generata consente alla startup di crescere molto più rapidamente. Questo tasso di crescita a tre cifre rende l’accento di Flatpay sull’interazione umana più accettabile per gli investitori, anche in un periodo in cui l’interesse per l’AI è elevato.
