Gaia Sabbatini difende la sua passione: «Correre è il mio lavoro, non criticate»
Gaia Sabbatini: L’atleta delle Fiamme Azzurre

«A volte mi chiedono: “Ma tu che lavoro fai?” e io rispondo che sono un’atleta delle Fiamme Azzurre. E loro: “Sì ok, ma nella vita che fai?”. Il mio lavoro è correre». Con queste parole, Gaia Sabbatini, talentuosa mezzofondista italiana specializzata nei 1500 metri, ha risposto a chi dubita della dignità professionale degli sport individuali.
Un messaggio chiaro per chi critica
In un video condiviso pochi giorni prima della partenza per i Mondiali di atletica a Tokyo, che si svolgeranno dal 13 al 21 settembre 2025, l’atleta ha messo in evidenza che il suo impegno in pista è un lavoro a tutti gli effetti. «Io corro, vengo pagata per correre, per allenarmi, per gareggiare, per performare: è esattamente quello che fa un calciatore» ha affermato Sabbatini, sottolineando la differenza tra il modello di sostegno economico degli atleti azzurri e quello dei calciatori.
Giampiero Ventura, ex commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, ha espresso solidarietà nei confronti di Sabbatini, affermando: “Ogni sportista merita rispetto per il sacrificio che fa. La dedizione al proprio sport è un lavoro serio e impegnativo”. Queste parole di supporto confermano quanto il lavoro di un’atleta sia simile a quello di un professionista in altri ambiti.
Sabbatini ha chiarito anche il suo status lavorativo, spiegando: «Io sono arruolata in un gruppo sportivo anziché avere un club che mi paga. Ma è la stessa cosa: il mio gruppo sportivo è la mia squadra». Questo chiarimento mette in luce come il supporto istituzionale possa essere fondamentale per gli atleti, inducendo a riflessioni su come valorizzare il potenziale degli sportivi italiani.
Le vittorie di Gaia Sabbatini
Nata a Teramo nel 1999, Gaia ha raggiunto traguardi notevoli nella sua giovane carriera. Uno dei momenti più luminosi è stato nel 2021, quando ha conquistato l’oro nei 1500 metri agli Europei U23 di Tallinn. Questo successo ha segnato l’inizio di una nuova era nella sua carriera, rafforzando la sua posizione come una delle mezzofondiste più promettenti in Europa.
Nel 2022, Sabbatini ha avuto l’opportunità di competere alle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove ha raggiunto la semifinale con un tempo di 4’02″25, il secondo miglior risultato di sempre per un’italiana sulla distanza. L’atleta, oggi 26enne, viene considerata tra le punte di diamante della nazionale azzurra convocata per i Mondiali. La sua tenacia e dedizione ripagano nel vertice dell’atletica leggera.
La Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL) l’ha sostenuta nelle sue iniziative, confermandole il ruolo di ambasciatrice dello sport. “Gaia rappresenta un esempio per le nuove generazioni”, afferma il presidente FIDAL, Stefano Mei. “La sua carriera è una dimostrazione del talento e del duro lavoro che caratterizzano i nostri atleti.”
Il messaggio di Sabbatini ai critici è incisivo e diretto, culminando in un’affermazione forte: «Quindi sì, nella vita corro, Giampirlo. E tu che ca**o fai?». Questa affermazione sottolinea non solo il suo impegno, ma anche la frustrazione di molti sportivi nel vedere il proprio lavoro non riconosciuto e rispettato.
Il futuro di Gaia Sabbatini
Con i Mondiali di atletica alle porte, c’è grande attesa per le performance di Sabbatini. Molti commentatori sportivi e ex-atleti hanno posto l’accento sulla sua crescita e sul potenziale che ha per rappresentare l’Italia anche in manifestazioni future come le Olimpiadi di Parigi 2024. L’ex velocista Pietro Mennea, in un’intervista recente, ha dichiarato: “Gaia ha tutte le carte in regola per diventare una leggenda dell’atletica italiana.”
Con un supporto sempre più crescente e il riconoscimento che merita, si prevede che Gaia Sabbatini non solo continuerà a competere ai massimi livelli, ma contribuirà anche a ispirare una nuova generazione di atleti. Il suo viaggio è un esempio di come la passione, il duro lavoro e il sostegno possono portare a successi straordinari.
Infine, la sua presenza ai Mondiali di Tokyo sarà un ulteriore passo avanti nella sua carriera e un’opportunità per dimostrare al mondo il valore degli sport individuali. La sua voce è ormai ascoltata e il suo lavoro, finalmente, sta ricevendo il riconoscimento che merita.
Fonti: Federazione Italiana di Atletica Leggera, La Repubblica.
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