Genitori state attenti: i vostri figli sono in pericolo per colpa dei social e li potete proteggere solo così
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In caso di insulti, minacce o diffusione di materiale privato, la regola è: non rispondere, bloccare, salvare prove. Segnalare non significa “fare la spia”: è proteggersi. Denunciare comportamenti aggressivi può tutelare non solo vostro figlio, ma anche altri coetanei che potrebbero essere bersaglio della stessa persona.
Ascolto attivo e zero giudizio
La parte più difficile è mantenere il dialogo aperto. Quando un ragazzo confessa un errore — aver parlato con sconosciuti, aver inviato una foto compromettente — la tentazione è punire, togliere il telefono, chiudere tutto. Ma così, la prossima volta, non parlerà più. L’ascolto empatico è la base della protezione reale.
