Giorgetti: Stabilità economica tra incertezze, sostenibilità e rispetto delle regole UE

Giorgetti: Stabilità economica tra incertezze, sostenibilità e rispetto delle regole UE

Giorgetti: Stabilità economica tra incertezze, sostenibilità e rispetto delle regole UE

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha presentato la legge di Bilancio 2026, sottolineando il contesto economico segnato da incertezze globali, elevati debiti e rischi politici che influenzano i rendimenti dei titoli pubblici. Ha evidenziato l’importanza di una politica di bilancio responsabile, in linea con le nuove regole europee, per garantire la sostenibilità del debito e la stabilità economica. La manovra prevede una riduzione di 2 punti percentuali della seconda aliquota Irpef per favorire 13,6 milioni di contribuenti, con un beneficio medio annuo di 218 euro. Inoltre, il settore bancario e assicurativo contribuirà con circa 10 miliardi di risorse nel triennio.

Manovra economica 2026: sostenibilità, misure fiscali e contributi del settore finanziario

A Roma, a Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei Ministri, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha illustrato i punti chiave della legge di Bilancio 2026 durante l’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il disegno di legge si colloca in un contesto economico caratterizzato da elevata incertezza, tra cui alti livelli di debito pubblico derivanti dalle crisi recenti, preoccupazioni per la crescita e l’inflazione futura, oltre a rischi di instabilità politica che hanno portato all’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato a medio-lungo termine nelle principali economie mondiali. In questo scenario, una gestione attenta della finanza pubblica, che rispetti le regole della governance economica europea, risulta fondamentale per preservare la stabilità economica e finanziaria del Paese, che ogni anno rinnova circa 400 miliardi di titoli di debito pubblico.

Giorgetti ha sottolineato l’importanza di leggere la manovra alla luce del mutato quadro normativo europeo, evidenziando come il confronto con le leggi di bilancio precedenti debba considerare le nuove regole di finanza pubblica e il passaggio da finanziamenti annuali a interventi strutturali e permanenti, avviati già dalla legge dell’anno scorso. La responsabilità fiscale rimane un elemento essenziale per il Paese e, nel contesto della nuova governance europea, gli spazi per la manovra finanziaria sono più limitati rispetto al passato, in particolare a causa del vincolo imposto dalla regola della spesa netta.

Tra le misure principali della manovra, è prevista una riduzione di 2 punti percentuali della seconda aliquota Irpef, che punta a tutelare i contribuenti con redditi medi, ai quali sono destinati 3 miliardi di euro. Questo intervento amplia la platea dei beneficiari della riduzione strutturale del cuneo fiscale avviata nel 2025, coinvolgendo 13,6 milioni di contribuenti, pari al 32% del totale, di cui 8,2 milioni sono lavoratori dipendenti. Il vantaggio fiscale medio atteso ammonta a 218 euro annui, con un tetto massimo di 440 euro all’anno per singolo beneficiario.

Un contributo significativo alla manovra arriva dal settore bancario e assicurativo, che metterà a disposizione risorse per circa 10 miliardi nel triennio. Tale risorsa risulta sostenibile considerando la solidità e la redditività del sistema bancario italiano, rafforzato dalla rigorosa politica di bilancio perseguita dall’attuale governo. Questi elementi insieme illustrano come il bilancio 2026 sia costruito nel segno della prudenza e della responsabilità, mirando a mantenere equilibrio e crescita in un quadro internazionale complesso.

Le priorità della legge di Bilancio 2026: sostenibilità, equità e contributi strategici

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha illustrato in audizione presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato le linee guida della legge di Bilancio 2026, inserita in un contesto internazionale caratterizzato da notevoli incertezze economiche. Il quadro attuale è segnato da consistenti debiti accumulati a seguito delle recenti crisi, preoccupazioni riguardanti la crescita futura e l’inflazione, oltre che da rischi di instabilità politica. Questi fattori hanno portato a un aumento dei rendimenti dei titoli pubblici a medio e lungo termine nelle principali economie mondiali. Per questo motivo, la manovra è stata pensata con l’obiettivo di garantire la sostenibilità del debito pubblico, che ogni anno prevede il rinnovo di circa 400 miliardi di titoli, adottando una politica di bilancio responsabile e conforme alle regole economiche europee.

Nel confronto con le precedenti manovre economiche, Giorgetti ha sottolineato come non si possa trascurare il mutamento delle regole di finanza pubblica a livello europeo, che ha modificato l’orizzonte strategico del bilancio nazionale. A differenza del passato, alcune misure avviate l’anno scorso sono ora finanziate in modo permanente e strutturale, non più con scelte annuali. La nuova governance europea limita inoltre gli spazi di intervento a causa dell’introduzione della regola della spesa netta, rendendo quindi ancora più cruciale mantenere un approccio prudente e responsabile nella gestione delle risorse pubbliche.

Uno dei punti cardine della legge riguarda la riduzione di 2 punti percentuali della seconda aliquota Irpef, destinata a sostenere i contribuenti con redditi medi. Questa misura coinvolge circa 13,6 milioni di soggetti, rappresentando il 32% del totale dei contribuenti, di cui 8,2 milioni sono lavoratori dipendenti. Il beneficio medio previsto per ogni contribuente è di circa 218 euro all’anno, con un aumento che può raggiungere i 440 euro annui per alcune fasce di reddito. Attraverso questa politica fiscale, il governo mira a incrementare il potere d’acquisto di un’ampia platea di lavoratori, favorendo così una distribuzione più equa delle risorse.

Una componente significativa delle risorse necessarie sarà garantita dal contributo del settore bancario e assicurativo, chiamato a fornire circa 10 miliardi di euro nel triennio. Questa somma è considerata sostenibile, grazie alla solidità e alla profittabilità del sistema bancario italiano, rinforzato anche dall’approccio rigoroso adottato dal governo nei confronti dei conti pubblici. Il contributo di questi importanti settori economici rappresenta un elemento chiave dell’intera manovra e testimonia la volontà di costruire una strategia equilibrata tra esigenze di crescita e mantenimento della stabilità finanziaria.

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