Gramsci e l’Americanismo: riflessioni sulla cultura e identità al Istituto Italiano di Cultura NYC

Gramsci e l’Americanismo: riflessioni sulla cultura e identità al Istituto Italiano di Cultura NYC

Inaugurazione della Mostra "Gramsci and Americanism" a New York di Stefano Vaccara NEW YORK (STATI...

Inaugurazione della Mostra “Gramsci and Americanism” a New York

di Stefano Vaccara

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Mercoledì sera, l’Istituto Italiano di Cultura di New York, sotto la direzione di Claudio Pagliara, ha ospitato un evento significativo: la mostra “Gramsci and Americanism”. Questo progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione Gramsci e segna un’importante prima, portando negli Stati Uniti alcuni dei noti “Quaderni del carcere” di Antonio Gramsci. Tra le opere esposte spicca il Quaderno 22, intitolato “Americanismo e Fordismo”, scritto nel 1934. Questa sezione della mostra è arricchita da volumi e riviste che hanno influenzato il pensiero dell’intellettuale sardo.

Una Riflessione sull’America attraverso Gramsci

Durante la presentazione, Silvio Pons, presidente della Fondazione, ha evidenziato il valore simbolico di New York: “Questa città chiude un cerchio”, ha affermato, sottolineando il fatto che è stati proprio in questo luogo che è iniziata la ricezione internazionale del pensiero gramsciano. Il noto storico David Forgacs, docente alla New York University (NYU), ha fornito una chiave di lettura interessante del lavoro di Gramsci. Nonostante non abbia mai visitato gli Stati Uniti, Gramsci ha “immaginato l’America” attraverso letture e racconti giornalistici provenienti dalla Francia. Ha riflettuto sul modello fordista, descrivendolo come una nuova morale sociale in grado di trasformare la produzione e il quotidiano.

La professoressa Kate Crehan, dell’Università della Città di New York (CUNY), ha portato il pensiero di Gramsci in un contesto contemporaneo americano. “Gramsci non ci propone risposte immediate – ha sottolineato – ma ci offre strumenti per analizzare il potere che il trumpismo tenta di conquistare, spesso utilizzando la scusa di una libertà illusoria.” Le parole della Crehan pongono l’accento sull’efficacia del pensiero gramsciano nel fornire una cornice critica per interpretare le dinamiche politiche attuali negli Stati Uniti.

Il professor Brendan Hogan, anch’egli della NYU, ha aggiunto un’ulteriore dimensione al dibattito confrontando Gramsci con il filosofo americano John Dewey. Entrambi, infatti, condividono l’idea che la democrazia debba essere concepita come un processo educativo e collettivo, da costruire dal basso piuttosto che imposto dall’alto. Questi paralleli suggeriscono una continuità di pensiero che attraversa diverse epoche e contesti culturali.

La mostra “Gramsci and Americanism” rimarrà aperta al pubblico per oltre un mese, offrendo a visitatori e studiosi l’opportunità di esplorare le idee del celebre intellettuale italiano e il loro impatto negli Stati Uniti. Questo weekend, l’evento sarà arricchito dalla conferenza internazionale intitolata “America in Gramsci / Gramsci in America”, che si terrà presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University. L’incontro riunirà più di venti esperti provenienti da tutto il mondo, pronti a esplorare e dibattere le relevanza del pensiero gramsciano nel contesto americano.

Intervistando gli Esperti sull’Attualità di Gramsci

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare i professori Forgacs e Crehan riguardo l’attualità degli scritti di Gramsci e il loro potenziale nel prevedere il futuro dell’America, in particolare nell’era di Trump. Entrambi gli accademici hanno concordato sull’importanza del pensiero gramsciano nell’analisi delle dinamiche contemporanee. Secondo Forgacs, Gramsci offre un quadro critico capace di decifrare le tensioni politiche e sociali che caratterizzano l’America di oggi. Crehan, allo stesso modo, ha sottolineato che il pensiero di Gramsci fornisce un’illuminante comprensione delle disparità di potere e delle lotte per la libertà.

Questa mostra non è solo un tributo a Gramsci, ma un invito a riflettere su questioni rilevanti e urgenti. Attraverso l’arte e lo studio, si può recuperare un dialogo insostituibile su libertà, democrazia e potere. Non resta dunque che visitare l’Istituto Italiano di Cultura per immergersi nel pensiero di uno dei più grandi filosofi del Novecento.

Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito ufficiale dell’Istituto Italiano di Cultura di New York e della Fondazione Gramsci.

– foto xo9/Italpress –

(ITALPRESS).

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