Ho provato una delle prime auto a guida autonoma nel Regno Unito: un’esperienza unica!
Il veicolo si è comportato bene in città — molto meglio di quanto mi aspettassi. Dopo pochi minuti, avevamo lasciato le tranquille stradine vicino alla base di Wayve e ci eravamo uniti a una strada più trafficata. L’auto si è infilata gentilmente tra auto parcheggiate e veicoli di consegna, rallentando educatamente quando i fattorini in bicicletta si sono inseriti davanti a noi, e, fortunatamente, non ha investito nessuno dei pedoni che complicano gli attraversamenti stradali di Londra.
Il viaggio, però, non era esattamente fluido, molto diverso dalla calma eterea che avevo provato quando ho usato Waymo a San Francisco quest’estate. Wayve si muoveva più lentamente di quanto fossi abituato, un po’ come quando mia sorella mi portò per la prima volta in auto dopo aver preso la patente qualche anno fa.
Questa esitazione è particolarmente strana a Londra. Amici, tassisti e autisti di Uber con cui ho viaggiato sembrano sempre emanare una certezza impaziente, un senso di urgenza che Wayve sembrava del tutto mancare. Non guido da quando ho preso la patente 15 anni fa — la Tube rende piuttosto facile farne a meno a Londra — ma le sue pause hanno messo alla prova la mia pazienza. Il nostro percorso ci ha portati oltre i muri alti del carcere di Pentonville a Islington, e siamo rimasti dietro a un ciclista che ero sicuro avrei potuto sorpassare, e qualsiasi londinese lo avrebbe fatto sicuramente.
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