Hollywood è in crisi: il futuro dell’AI lascia gli studios senza idee chiare.

Questo è un estratto della newsletter "Sources" di Alex Heath, dedicata all'IA e all'industria...

Le reazioni di Hollywood all’arrivo dell’IA

Il giorno successivo, mi sono recato all’evento Screentime di Bloomberg a Los Angeles per scoprire le opinioni di dirigenti dei media, agenti e capi studio riguardo all’impatto dell’IA. L’app Sora aveva appena raggiunto 1 milione di download nell’App Store, e il suo successo era un argomento di discussione per molti. Nei miei incontri, ho avuto l’impressione che i leader di Hollywood non abbiano ancora ben compreso il rischio che l’IA rappresenta, e che la tecnologia progredisca a un ritmo troppo rapido perché possano afferrare il cambiamento.

David Ellison, CEO di Paramount Skydance, ha paragonato l’IA a una “nuova matita” per la creazione di contenuti. Durante l’evento, ho sentito ripetere il mantra “ci interessa il diritto d’autore” come fosse un motto sacro. Allo stesso tempo, nessuno ha voluto affrontare esplicitamente il fatto che OpenAI ha formato il suo modello a partire da contenuti di proprietà intellettuale (IP) senza permesso, lanciando un prodotto che inizialmente non ha avuto remore a renderlo evidente.


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