I 5 Ormoni Chiave che Controllano la Fame e il Desiderio di Cibo

I 5 Ormoni Chiave che Controllano la Fame e il Desiderio di Cibo

Gli ormoni rivestono un ruolo fondamentale nel controllo della fame e del senso di sazietà. Cinque ormoni principali regolano questi processi fisiologici: leptina, grelina, GLP-1, cortisolo e insulina. Comprendere come funzionano questi ormoni può aiutare a gestire meglio l’appetito e a migliorare il benessere generale.

Il ruolo degli ormoni nella regolazione della fame


La leptina, definita anche “ormone della sazietà”, viene prodotta dalle cellule adipose per regolare il dispendio energetico. Attraverso la sua azione sul cervello, in particolare sull’ipotalamo, la leptina comunica lo stato di pienezza o fame, modulando così l’assunzione di cibo. Un aumento del tessuto adiposo è associato a livelli più alti di leptina, che normalmente riducono la sensazione di fame.

Le persone obese, però, possono sviluppare una condizione chiamata “resistenza alla leptina”. Questa situazione compromette il segnale inviato al cervello, impedendo l’effetto soppressore dell’appetito e favorendo così il sovrappeso.

La grelina, contrariamente alla leptina, è conosciuta come “ormone della fame”. Viene secreta dalle cellule gastriche a stomaco vuoto e stimola l’appetito come risposta a fame e digiuno. Il rilascio di grelina si arresta quando lo stomaco si distende sufficientemente dopo un pasto.

Non tutti i cibi creano questa sensazione di sazietà: gli alimenti ricchi di carboidrati semplici e zuccheri, infatti, non contribuiscono a distendere le pareti gastriche e inducono a mangiare di più, aumentando il rischio di aumento di peso. Alimenti ad alto contenuto di fibre e proteine, invece, favoriscono il senso di pienezza.

Livelli alterati di grelina, nel lungo termine, possono interferire con l’azione della leptina. Le persone obese tendono a presentare un segnale di grelina alterato a livello cerebrale, che aumenta ulteriormente l’assunzione di cibo.

Le cellule produttrici di grelina si trovano non solo nello stomaco, ma anche in altri distretti come il duodeno, il pancreas, il rene e persino la placenta. Esiste anche una modesta produzione nel nucleo arcuato dell’ipotalamo, un’area chiave nel controllo dell’appetito.


GLP-1, cortisolo e insulina: ormoni chiave per la sazietà e il metabolismo


Il peptide 1 glucagone-simile (GLP-1) è un ormone rilasciato dall’intestino durante l’assunzione di cibo. Agisce inviando segnali al cervello che indicano la sazietà e la necessità di interrompere la nutrizione. Malattie infiammatorie croniche o un’alimentazione ricca di cibi infiammatori possono compromettere la sintesi di GLP-1, riducendo l’efficacia del segnale di sazietà.

Adottare abitudini alimentari sane come il consumo di verdure a foglia verde, proteine magre e probiotici aiuta a migliorare la produzione di GLP-1 e a promuovere un migliore controllo dell’appetito.

Il cortisolo, noto come l’ormone dello stress, è prodotto dalle ghiandole surrenali e ha un forte impatto sul comportamento alimentare. L’aumento del cortisolo, in situazioni di stress, può portare a un consumo eccessivo di cibo, in particolare di snack dolci e ricchi di zuccheri, dato che questi ultimi stimolano il rilascio di dopamina, neurotrasmettitore responsabile della sensazione di piacere.

Infine, l’insulina è una proteina prodotta dalle cellule beta del pancreas che gioca un ruolo centrale nel metabolismo. Regola i livelli di glucosio nel sangue e facilita l’assorbimento di zuccheri da parte di muscoli, tessuto adiposo e fegato per essere utilizzati come energia o trasformati in grasso di deposito.

Un eccesso di calorie porta a livelli elevati di glucosio nel sangue che, se non correttamente gestiti dall’insulina, vengono convertiti in grasso corporeo, favorendo l’aumento di peso e potenzialmente lo sviluppo di insulinoresistenza, una condizione precorritrice del diabete di tipo 2.


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