I miei primi cinque acquisti su Steam rivelano la mia vera personalità ludica.
Origins non è il mio preferito della serie; anzi, è quello che temo di più rigiocare. (E sono furiosa per il rifiuto di EA di finanziare un remaster della serie, come rivelato dal produttore di Dragon Age, Mark Darrah.) Tuttavia, è il gioco che mi ha introdotto a RPG narrativi, focalizzati sulle scelte e con possibilità di romanticismo tra i personaggi. Qui ho conosciuto il mio primo amore videoludico, Alistair Theirin, e in tutte le esperienze legate all’amore, non si dimentica mai il primo.
Sapere quando ho acquistato questo gioco mi riporta in un tempo che non consideravo da decenni. Giocavo a Origins su un piccolo computer desktop in un angolo del mio minuscolo soggiorno. Quella era la mia prima casa con il mio ragazzo, e per la prima volta mi sentivo adulta, anche se ero già nei miei vent’anni. Anche se convivevo con un uomo reale, ero ossessionata da quello virtuale. Così tanto che ho imparato a modificare il gioco per aggiungere più, diciamo, “scene narrative” tra il mio personaggio e Alistair. Una curiosità: dopo Origins, non ho più effettuato acquisti su Steam per oltre un anno. Quel gioco aveva preso il sopravvento sulla mia vita.
