Il coding Vibe trasforma i senior in “tate dell’AI”, ma ne vale la pena.

Il coding Vibe trasforma i senior in “tate dell’AI”, ma ne vale la pena.

Le problematiche aumentano con i rischi legati alla sicurezza. Austin Spires, senior director della Fastly, ha notato che il codice generato dall’IA tende a privilegiare la velocità rispetto alla correttezza, introducendo vulnerabilità tipiche di programmatori alle prime armi. “Il lavoro dell’ingegnere diventa quindi quello di rivedere continuamente il codice generato,” spiega Spires.

Mike Arrowsmith, CTO di NinjaOne, è convinto che il “vibe coding” sta creando nuove zone d’ombra nella sicurezza informatica, specialmente per le startup. “Spesso salta i rigorosi processi di revisione necessari per rilevare vulnerabilità,” aggiunge, suggerendo di implementare controlli e revisioni tra pari per mitigare i rischi.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *