Il Dipartimento dell’Energia annulla progetti da 7,5 miliardi in stati perlopiù democratici.
I premi erano stati originariamente assegnati dall’ufficio per l’Advanced Research Projects Agency-Energy, riguardanti dimostrazioni di energia pulita, efficienza energetica, energie rinnovabili e catene di approvvigionamento energetico. Il Dipartimento ha rivelato che il 26% dei premi era stato concesso tra il giorno delle elezioni e quello dell’inaugurazione di gennaio. È importante notare che l’autorità del presidente non termina con il giorno delle elezioni, ma continua fino all’inaugurazione.
Le aziende premiate hanno 30 giorni per presentare un ricorso contro questa decisione. Le amministrazioni precedenti non hanno mai nascosto l’intenzione di voler inibire la transizione dai combustibili fossili. Infatti, la scorsa settimana, il Dipartimento dell’Energia ha vietato al personale di usare alcune parole, tra cui “cambiamento climatico” ed “emissioni”.
In maggio, l’agenzia aveva già annullato premi per 3,7 miliardi di dollari per l’energia pulita e la produzione. Queste cancellazioni hanno toccato una vasta gamma di settori, dalle aziende metallurgiche alle centrali elettriche gestite da giganti del petrolio. Le aggressioni alle concessioni da parte del governo hanno spinto molti beneficiari a fare causa per mantenere i loro premi. Anche l’Agenzia della protezione ambientale, che ha rapidamente annullato contratti per un valore di 20 miliardi di dollari, è stata tra le prime a essere citata in giudizio. Finora, i risultati legali sono stati contrastanti.
