Il dumpster diving: come risparmiare e viaggiare evitando il supermercato per anni

Il dumpster diving: come risparmiare e viaggiare evitando il supermercato per anni

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Sofie Juel Andersen, originaria della Danimarca, ha fatto del dumpster diving uno stile di vita, trovando cibo fresco nei cassonetti da 4 anni. Inizialmente un esperimento, ora è una missione per creare consapevolezza sullo spreco alimentare. Risparmiando soldi, viaggia per il mondo e spende solo per beni di prima necessità. Il cibo scartato dai supermercati, ma ancora commestibile, ha cambiato il modo in cui vede il cibo e l’importanza di non sprecarlo. Una pratica etica che ha trasformato la vita di Sofie, dimostrando che il cibo “scaduto” può essere ancora buono da consumare.

Lo stile di vita del dumpster diving: un modo per ridurre lo spreco alimentare e risparmiare soldi

Sofie Juel Andersen, una donna danese di 30 anni, ha scelto di vivere prendendo il cibo dai cassonetti anziché andare al supermercato. Questo stile di vita, noto come dumpster diving, non è dettato da difficoltà economiche ma da una scelta etica. Iniziato per gioco nel 2020 quando viveva in Australia, Sofie ha scoperto che molti supermercati gettano cibo ancora consumabile. Utilizzando questo metodo da quattro anni, ha risparmiato notevoli somme di denaro, consentendole di viaggiare in diversi paesi.

Il denaro risparmiato nei supermercati è stato investito in viaggi in Kenya, Argentina, Italia, Spagna e Dubai. Sofie considera il dumpster diving una missione di vita: vuole sensibilizzare le persone sullo spreco alimentare e dimostrare che il cibo scaduto o imperfetto può comunque essere consumato in sicurezza. Oltre a prodotti per la casa, come carta igienica e detersivi, il cibo recuperato dai cassonetti costituisce la sua principale fonte di sostentamento.

La sua esperienza dimostra che è possibile ridurre lo spreco alimentare e risparmiare soldi adottando uno stile di vita diverso. Il dumpster diving non è solo un modo per ottenere cibo gratuitamente, ma anche un’opportunità per riflettere sul modo in cui la società gestisce le risorse e sull’importanza di non sprecare cibo ancora buono.

Sofie Juel Andersen continua la sua missione di sensibilizzazione, sperando di ispirare altre persone a seguire il suo esempio e adottare abitudini più sostenibili nel consumo alimentare.

La donna danese che vive di cibo recuperato dai cassonetti

Sofie Juel Andersen, 30enne originaria della Danimarca, ha fatto del dumpster diving il suo stile di vita. Da quattro anni non fa la spesa al supermercato, preferendo cercare cibo scartato ma ancora consumabile nei cassonetti. Questa scelta è dettata da motivazioni etiche e non da necessità economiche.

Iniziato per gioco nell’ottobre del 2020 a Sydney, in Australia, Sofie è rimasta sorpresa dalla quantità di cibo fresco e commestibile che ha trovato. Grazie a questa pratica, ha risparmiato notevolmente sui costi alimentari, permettendole di viaggiare in giro per il mondo. Ha visitato paesi come il Kenya, l’Argentina, l’Italia, la Spagna e Dubai, impiegando solo 99 dollari (circa 95 euro) per gli acquisti essenziali nei supermercati nel 2024.

Per Sofie, rovistare nei cassonetti non è più solo un’azione sporadica, ma una vera e propria missione per sensibilizzare sullo spreco alimentare e far riflettere sul concetto di cibo ancora buono nonostante la data di scadenza o piccole imperfezioni. Questo modo di vivere le ha permesso di ridurre gli sprechi e di godere di una maggiore libertà economica e di movimento.

La sua storia dimostra che è possibile vivere in modo sostenibile e consapevole, contribuendo alla riduzione degli sprechi e all’utilizzo responsabile delle risorse disponibili.

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