Il presidente tunisino Saied incontra la direttrice dell’OIM Pope per discutere questioni migratorie.

Il presidente tunisino Saied incontra la direttrice dell’OIM Pope per discutere questioni migratorie.

Il presidente tunisino Saied incontra la direttrice dell’OIM Pope per discutere questioni migratorie.

La Tunisia Riafferma la Sua Posizione Contro la Migrazione Irregolare

TUNISI (TUNISIA) (ITALPRESS/MNA) – Il Presidente tunisino Kais Saied ha incontrato la direttrice generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), Amy Pope, per affrontare la questione crescente della migrazione irregolare nel paese e nella regione. Nel corso dell’incontro, Saied ha espressamente ribadito il rifiuto della Tunisia a essere considerata un Paese di transito o accoglienza per migranti irregolari. La Tunisia, ha dichiarato, non può né intende assorbire i fallimenti di una comunità internazionale che non riesce a affrontare le cause alla radice della migrazione.

Rete Organizzata di Traffico di Esseri Umani

Durante l’incontro, il Presidente ha messo in evidenza la crescente incidenza di reti di traffico di esseri umani nella regione. “Nessuno può credere che migliaia di persone, compresi donne, madri incinte e neonati, possano percorrere a piedi migliaia di chilometri senza l’esistenza di una coordinazione criminale preesistente,” ha affermato Saied, sottolineando l’importanza di riconoscere la complessità del fenomeno migratorio, che va ben oltre le apparenti dinamiche spontaneistiche.

La Presidenza ha pubblicato una dichiarazione in cui si chiarisce che nessuno Stato sovrano può tollerare che una parte del proprio territorio operi al di fuori della legge. Saied ha detto: “Sebbene la Tunisia tratti i migranti con rispetto del diritto umanitario e dei valori morali, il Paese non può farsi carico da solo delle conseguenze derivanti dai fallimenti internazionali.” La sua posizione si inquadra nel contesto di un paese che si trova ad affrontare sfide economiche interne, aggravate dalla crisi migratoria.

Il Presidente ha ulteriormente insinuato che i cambiamenti nell’assetto economico globale sono alla base dei flussi migratori. “Questi migranti non erano meno vulnerabili in passato, ma la portata del fenomeno è cresciuta in modo significativo,” ha aggiunto. In riferimento alle ingiustizie sistemiche dell’economia globale, ha fatto notare: “Se oggi cercano rifugi sicuri, è perché sono vittime di un sistema economico ingiusto – un sistema che danneggia anche la Tunisia.”

Durante una conversazione separata, il Ministro degli Esteri tunisino, Mohammed Al-Nafti, ha sostenuto la posizione di Saied, enfatizzando i progressi compiuti nel promuovere il rimpatrio volontario dei migranti irregolari. Ha espressamente dichiarato: “La Tunisia è pronta a collaborare con la comunità internazionale per facilitare i rimpatri nel rispetto dei diritti umani.” Queste affermazioni evidenziano l’impegno del paese nel affrontare la crisi migratoria con umanità e responsabilità.

Inoltre, Amy Pope ha elogiato gli sforzi della Tunisia e della comunità internazionale nella gestione dei flussi migratori. “Sono stati fatti progressi tangibili nella collaborazione con l’OIM, in particolare nelle iniziative mirate a regolare la migrazione in modo legale e umano,” ha dichiarato, mostrando apprezzamento per le misure implementate dal governo tunisino. La sua visita arriva in un periodo critica in cui la Tunisia continua a essere un punto di partenza fondamentale per i migranti diretti in Europa.

La situazione migratoria in Tunisia sta attirando sempre più attenzione a livello internazionale, specialmente in considerazione delle sfide economiche che il Paese sta affrontando. La pressione sui confini e le strutture di accoglienza comincia a farsi sentire, rendendo urgente la necessità di una cooperazione internazionale più robusta. Fonti ufficiali sottolineano che l’approccio adottato dalla Tunisia si concentra sulla solidarietà e sull’accoglienza umanitaria, ma richiede anche un intervento globale concertato per risolvere le cause strutturali alla base della migrazione.

Il governo tunisino ha messo in campo diverse iniziative per affrontare la crisi, collaborando attivamente con organizzazioni internazionali per garantire un trattamento dignitoso dei migranti. Le pratiche di evacuazione dei campi migratori recenti sono state un esempio dell’impegno del paese nel preservare i diritti umani, anche in un contesto di pressioni considerevoli.

In questo positivo sviluppo, i rappresentanti delle Nazioni Unite e altre organizzazioni umanitarie stanno seguendo da vicino la situazione. Si prevede che l’argomento della migrazione irregolare sarà al centro di discussioni future, con l’obiettivo di trovare soluzioni sostenibili che tengano conto delle esigenze di chi migra e delle capacità dei Paesi ospitanti.

La Tunisia, attraverso queste dichiarazioni ufficiali e iniziative concrete, dimostra la sua volontà di affrontare le sfide della migrazione irregolare in un contesto di responsabilità e rispetto dei diritti umani.

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