Il regista di Exit 8 ispirato dall’osservazione dei giocatori durante il gioco.
La creazione di personaggi e nuove sfide
Trasformare un gioco di breve durata e senza personaggi in un film richiedeva una considerevole espansione. Oltre a Lost Man, incontriamo vari altri personaggi tra cui Walking Man (interpretato da Yamato Kochi) e una giovane donna (Nana Komatsu) insieme a un bambino (Naru Asanuma), tutti intrappolati nello stesso corridoio. Kawamura ha introdotto nuove anomalie che non erano presenti nel gioco originale, con l’intento di creare momenti inquietanti che facessero eco a temi del mondo reale. Ad esempio, per il personaggio di Ninomiya, ci sono suoni disturbanti legati alla paternità che contribuiscono a costruire una tensione palpabile.
L’analisi del comportamento dei personaggi
Uno degli aspetti più affascinanti del film è il modo in cui ciascun personaggio affronta le regole del corridoio. Prima di decidere se muoversi in avanti o all’indietro, devono scrutare attentamente l’ambiente circostante. Alcuni agiscono con cautela, mentre altri sono impazienti e seguono un ordine diverso nella loro osservazione. Questo approccio è paragonabile a diverse persone che giocano lo stesso videogioco: ognuno compie errori differenti e reagisce in modo diverso ai fallimenti. Questo è stato l’intento di Kawamura, che desiderava rappresentare le personalità uniche dei giocatori attraverso le interazioni dei personaggi.
