Inflazione in diminuzione dello 0,1% a maggio: dati Istat confermano la tendenza.

A maggio, l’Istat riporta una diminuzione dello 0,1% dell’indice nazionale dei prezzi al consumo rispetto al mese precedente, con un aumento annuale dell’1,6%. La decelerazione dell’inflazione è influenzata dai prezzi degli energetici, degli alimentari non lavorati e dei servizi. Anche l’inflazione di fondo registra una leggera diminuzione. I beni alimentari mostrano un’accelerazione nei prezzi, mentre i beni durevoli evidenziano un miglioramento nella flessione. Nonostante queste variazioni, si osserva una diminuzione congiunturale legata al calo dei prezzi dei servizi di trasporto e degli energetici non regolamentati.
Dinamica dei Prezzi al Consumo a Maggio: Diminuzione Mensile e Aumento Annuale
ROMA (ITALPRESS) – Secondo i dati definitivi dell’Istat, a maggio l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC), al lordo dei tabacchi, mostra una diminuzione dello 0,1% rispetto al mese precedente, affiancata da un incremento dell’1,6% su base annua. Questo incremento segna un rallentamento rispetto al +1,9% registrato nel mese precedente, mentre la stima preliminare si attestava a +1,7%.
La diminuzione del tasso d’inflazione è principalmente attribuibile al cambiamento nei prezzi dei beni energetici regolamentati e non regolamentati, che hanno visto una decelerazione significativa. Allo stesso modo, i prezzi degli alimentari non lavorati e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona hanno mostrato un rallentamento. Al contrario, i beni alimentari lavorati e la flessione dei beni durevoli hanno contribuito a sostenere l’indice generale.
Nel mese di maggio, anche l’inflazione di fondo, escludendo gli energetici e gli alimentari freschi, ha mostrato una leggera decelerazione, passando dal +2,1% al +1,9%. Similmente, quella al netto dei soli beni energetici è diminuita dal +2,2% al +2,1%. Anche i tassi di crescita dei prezzi per beni e servizi hanno presentato un rallentamento, evidenziando una riduzione del differenziale inflazionistico tra i due comparti.
Infine, si segnala che l’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,3% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha rilevato una variazione di -0,1% su base mensile e di +1,7% su base annua. Infine, l’indice dei prezzi per le famiglie di operai e impiegati ha mostrato una variazione congiunturale di -0,1% e una tendenziale del +1,4%.
Andamento dell’Inflazione a Maggio: Dati ISTAT
Roma (Italpress) – Secondo i dati definitivi dell’Istat, a maggio l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al netto dei tabacchi, mostra una leggera flessione dello 0,1% rispetto al mese precedente, mentre registra un incremento dell’1,6% su base annuale, rispetto al +1,9% del mese precedente. La stima preliminare indicava un aumento del 1,7%.
La riduzione del tasso d’inflazione è principalmente attribuita ai prezzi dei beni energetici, sia regolamentati (da +31,7% a +29,3%) che non regolamentati (da -3,4% a -4,3%). Anche gli alimentari non lavorati mostrano una diminuzione (+4,2% a +3,5%), così come i servizi ricreativi e relativi ai trasporti, con variazioni rispettive da +3,6% a +3,1% e da +4,4% a +2,6%. Contrariamente, i prezzi dei beni alimentari lavorati hanno visto un’accelerazione, passando da +2,2% a +2,7%.
A maggio, l’inflazione di fondo, esclusi gli energetici e gli alimentari freschi, ha decelerato leggermente da +2,1% a +1,9%. Anche l’inflazione che esclude esclusivamente i beni energetici è passata da +2,2% a +2,1%. La crescita tendenziale dei prezzi per i beni è a +0,8% (da +1,0%), mentre quella dei servizi è scesa a +2,6% (da +3,0%). Si registra quindi una diminuzione del differenziale inflazionistico tra servizi e beni, sceso a +1,8 punti percentuali.
La contrazione dell’indice generale è principalmente dovuta al calo dei prezzi degli energetici non regolamentati (-2,1%) e dei servizi relativi ai trasporti (-1,7%). Gli aumenti nei settori dei servizi ricreativi (+1,0%), degli alimentari non lavorati (+0,7%) e lavorati (+0,3%) hanno parzialmente controbilanciato tali effetti. L’inflazione acquisita per il 2025 risulta essere +1,3% per l’indice generale e +1,6% per la componente di fondo, mentre l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) segna una variazione di -0,1% su base mensile e +1,7% su base annuale.
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