Intesa Sanpaolo investe 1,5 miliardi nel rilancio della filiera lattiero-casearia italiana

Intesa Sanpaolo investe 1,5 miliardi nel rilancio della filiera lattiero-casearia italiana

Intesa Sanpaolo investe 1,5 miliardi nel rilancio della filiera lattiero-casearia italiana

Intesa Sanpaolo annuncia un’importante iniziativa da 1,5 miliardi di euro per sostenere la filiera lattiero-casearia italiana, parte di un piano più ampio da 10 miliardi destinati al settore agroalimentare nell’ambito del PNRR. L’Italia si distingue come terza produttrice europea e leader qualitativa con 57 formaggi DOP e IGP. Il settore impiega 44 mila addetti e conta 3.400 aziende, rappresentando un’eccellenza dell’export agroalimentare. Il finanziamento punta a favorire internazionalizzazione, aggregazione, innovazione e valorizzazione della qualità, sostenendo anche il ricambio generazionale e la trasmissione del know-how, con l’obiettivo di rafforzare competitività e sostenibilità.

Intesa Sanpaolo sostiene con 1,5 miliardi la filiera lattiero-casearia italiana

Intesa Sanpaolo rafforza il settore agroalimentare italiano dedicando 1,5 miliardi di euro di nuovo credito specifico alla filiera lattiero-casearia. Questa iniziativa rientra nel più ampio programma della Banca dei Territori, guidata da Stefano Barrese, che ha già stanziato 10 miliardi di euro per supportare le eccellenze del made in Italy agroalimentare, nell’ambito dei 410 miliardi complessivi destinati dal Gruppo alle iniziative legate al PNRR. L’annuncio è stato fatto a Brescia durante l’incontro di Agri-talk, un ciclo di eventi itineranti che ha visto precedenti tappe dedicate ad altre filiere di rilievo come quella vitivinicola e che vedrà prossimamente un appuntamento a Milano focalizzato sull’ortofrutta.

La filiera lattiero-casearia italiana si posiziona al terzo posto in Europa per valore della produzione, con quasi 28 miliardi di euro, seguita solo da Francia e Germania. Nonostante la dimensione medio-piccola delle aziende italiane, circa 9 milioni di euro in media, rispetto ai valori più elevati degli altri paesi europei, la qualità resta il vero punto di forza: con 57 formaggi DOP e IGP, insieme alla Francia l’Italia guida il mercato europeo. I formaggi rappresentano la categoria che genera il maggior valore all’interno della cosiddetta “DOP Economy”, con 5,5 miliardi di euro nel 2023.

Dal punto di vista occupazionale, il settore impiega 44 mila addetti e conta 3.400 imprese attive, contribuendo al 9,7% dell’intera industria alimentare e bevande nazionale. A livello di esportazioni, latticini e formaggi rappresentano la terza categoria più rilevante del made in Italy agroalimentare, con previsioni per il 2024 di 6,3 miliardi di euro. Per sostenere questa filiera, Intesa Sanpaolo ha individuato quattro pilastri strategici: internazionalizzazione, crescita dimensionale tramite aggregazioni e partnership, innovazione tecnologica ed efficienza energetica, oltre alla valorizzazione della qualità e continuità aziendale con particolare attenzione al ricambio generazionale e alla tutela delle denominazioni di origine.

Tra i protagonisti del settore presenti al tavolo di confronto figurano Guglielmo Gennaro Auricchio di Gennaro Auricchio S.p.A., Ambrogio Invernizzi di Inalpi S.p.A. e Giovanni Petrucci di Fratelli di Petrucci Srl. Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato l’importanza di un’attenzione costante su gestione del rischio e innovazione sostenibile per mantenere la leadership delle produzioni italiane. Con oltre 250 punti operativi e un team di 1.100 specialisti, la Direzione Agribusiness supporta oltre 80.000 clienti con servizi dedicati all’internazionalizzazione, sostenibilità, digitalizzazione e passaggio generazionale, fornendo anche strumenti finanziari come il pegno rotativo per prodotti DOP soggetti a invecchiamento.

Intesa Sanpaolo potenzia il settore lattiero-caseario con nuovo credito e strategie di crescita

Intesa Sanpaolo interviene con un finanziamento di 1,5 miliardi di euro dedicato alla filiera lattiero-casearia italiana, parte integrante del più ampio piano da 10 miliardi di euro destinati all’agroalimentare Made in Italy. Questa iniziativa, promossa dalla Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, mira a sostenere un settore che rappresenta il terzo in Europa per valore produttivo, con un fatturato vicino ai 28 miliardi di euro, posizionandosi subito dopo Francia e Germania. Nonostante le dimensioni medie delle imprese italiane siano inferiori rispetto a quelle straniere, la qualità delle produzioni italiane si distingue grazie a 57 formaggi certificati DOP e IGP, evidenziando un primato europeo nel comparto della “DOP Economy” con 5,5 miliardi di euro prodotti nel 2023.

L’importanza del settore lattiero-caseario si riflette anche sull’occupazione: 44mila addetti distribuiti in 3.400 aziende che contribuiscono per il 9,7% all’industria alimentare e delle bevande nazionale. Il comparto si colloca al terzo posto nell’export agroalimentare italiano con un valore stimato di 6,3 miliardi di euro nel 2024, alle spalle solo di vini e prodotti da forno. Per sostenere questo settore, Intesa Sanpaolo ha identificato quattro pilastri fondamentali: l’internazionalizzazione per espandere la presenza sui mercati esteri, la crescita dimensionale attraverso aggregazioni e partnership, l’innovazione tecnologica con investimenti in efficienza energetica e sistemi di tracciabilità, e la valorizzazione della qualità unitamente alla continuità aziendale, tutelando certificazioni e origini.

Nel corso dell’incontro di Agri-talk a Brescia, che ha coinvolto rappresentanti di rilievo come Guglielmo Gennaro Auricchio, Ambrogio Invernizzi e Giovanni Petrucci, è stato sottolineato quanto una gestione attenta del rischio e l’adozione di pratiche sostenibili siano determinanti per mantenere e accrescere il valore delle produzioni italiane nel mondo. Massimiliano Cattozzi, Responsabile della Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo, ha evidenziato il ruolo strategico del nuovo finanziamento e l’impegno complessivo della banca, che negli ultimi anni ha erogato oltre 12,4 miliardi di euro alle PMI agroalimentari.

La Direzione Agribusiness offre ai suoi clienti servizi dedicati a internazionalizzazione, innovazione digitale, sostenibilità e passaggio generazionale, avvalendosi di una rete capillare di 250 punti operativi e 1.100 specialisti. Tra gli strumenti a disposizione vi è il pegno rotativo sui prodotti DOP, già sfruttato per oltre 70 milioni di euro, che facilita la gestione finanziaria dello stock di prodotti stagionati come formaggi, vini e aceto balsamico, contribuendo a supportare la liquidità delle aziende e promuovendo così uno sviluppo equilibrato e sostenibile dell’intera filiera.

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