Iran lancia missili su Tel Aviv e Haifa: escalation del conflitto in Israele.

Iran lancia attacco missilistico contro Israele: la situazione si aggrava
Un’offensiva senza precedenti
TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS) – L’Iran ha avviato una massiccia offensiva missilistica contro Israele in risposta all’intervento statunitense nel conflitto in corso, che ha visto colpire tre siti nucleari iraniani. Le sirene hanno risuonato in diverse città, con esplosioni udite in località come Tel Aviv e Haifa. Secondo quanto riportato dalle autorità israeliane, sono stati sparati oltre 30 missili dal territorio iraniano, colpendo anche aree ad alta densità abitativa.
Le forze armate israeliane hanno confermato che, sebbene parte dei missili sia stata intercettata dai sistemi di difesa aerea, un missile ha colpito Haifa, causando significativi danni. Diversi edifici a Tel Aviv sono stati gravemente danneggiati e, secondo le informazioni fornite dai servizi di emergenza israeliani e riportate da Haaretz, ci sono stati almeno 27 feriti. L’offensiva iraniana ha preso di mira sia obiettivi civili che militari, portando all’attivazione di operazioni di emergenza in almeno dieci aree del Paese.
La risposta degli Stati Uniti e le reazioni internazionali
In una dichiarazione di recente, il Ministero degli Esteri iraniano ha condannato l’attacco statunitense ai siti nucleari, definendolo una “brutale aggressione militare”. Hanno sottolineato che si tratta di una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e delle norme del diritto internazionale. "Il governo statunitense, guerrafondaio e senza legge, deve essere ritenuto responsabile delle conseguenze di questo grave crimine", ha affermato il portavoce del Ministero. Essa aggiunge che l’Iran si riserva il diritto di difendersi contro tale aggressione.
In questo contesto, le autorità iraniane hanno lanciato accuse verso gli Stati Uniti, affermando che la politica americana è sotto il controllo di un "cartello sionista corrotto". Hanno chiesto una risposta della comunità internazionale, affinché rispetti le norme internazionali e condanni l’aggressione statunitense.
Le dichiarazioni ufficiali e le posizioni geopolitiche
Il Ministro degli Esteri iraniano, Seyed Abbas Araghchi, ha rilasciato una serie di dichiarazioni su X, evidenziando come vi sia stata una mancanza di progresso nei dialoghi con gli Stati Uniti e l’Unione Europea: "La settimana scorsa eravamo in trattative mentre Israele ha deciso di interrompere la diplomazia. Quale conclusione se ne trae? Come può l’Iran tornare al tavolo delle trattative se non ha mai lasciato?", ha affermato Araghchi.
Da parte israeliana, il presidente Isaac Herzog ha espresso soddisfazione per il sostegno fornito dagli Stati Uniti, sottolineando l’importanza della cooperazione tra i due Paesi: "La storica dichiarazione del presidente Trump, in seguito all’attacco degli Stati Uniti all’Iran, testimonia la nostra profonda alleanza". Ha avvertito che le prossime ore potrebbero risultare critiche e ha invitato i cittadini israeliani a seguire le istruzioni delle autorità locali.
Danni e misure di emergenza in risposta all’attacco
L’ondata di missili ha lasciato un’impronta pesante sul territorio israeliano. I diversi edifici colpiti, specialmente a Tel Aviv e Haifa, hanno richiesto l’intervento immediato dei vigili del fuoco e dei servizi medici. Nel bilancio dei feriti, si segnalano persone colpite durante le esplosioni e altri feriti in fuga o durante tentativi di evacuazione dalle aree colpite.
Le forze di sicurezza hanno intensificato le operazioni, avviando un piano di emergenza per gestire le conseguenze e fornire aiuto alle persone nei rifugi. Circa dieci località in Israele hanno avviato procedure di emergenza, e le autorità stanno monitorando la situazione in tempo reale per intervenire prontamente in caso di ulteriori attacchi.
La comunità internazionale e gli sviluppi futuri
Le tensioni tra Iran e Israele hanno suscitato l’attenzione della comunità internazionale, con richieste di dialogo e diplomazia per prevenire un’ulteriore escalation del conflitto. Diverse nazioni e organizzazioni internazionali stanno seguendo la situazione con preoccupazione, temendo ripercussioni più ampie nella regione.
Mentre il mondo resta in attesa di sviluppi futuri, la situazione sembra essere in continua evoluzione. È fondamentale monitorare le dichiarazioni ufficiali e le reazioni dei principali attori geopolitici per comprendere come si potrà evolvere questo delicato equilibrio di potere nella regione.
(Fonti: Haaretz, Ministero degli Esteri israeliano, ITALPRESS)
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